Sergio Bertolucci, ex direttore della Ricerca del CERN di Ginevra, arriva all’Università di Bologna per prendere parte a un progetto di ricerca presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia. Una collaborazione, quella tra Bertolucci e l’Alma Mater, che nasce grazie a una convenzione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), approvata oggi dal Consiglio di Amministrazione di Ateneo.
La convenzione con l’INFN e la collaborazione con Sergio Bertolucci sono finalizzate alla realizzazione di un progetto di ricerca in Fisica sperimentale e per incrementare le attività di ricerca nella fisica subnucleare, astroparticellare e nelle tecniche per rilevatori innovativi. Bertolucci, scienziato di fama internazionale ed ex direttore della ricerca e dello scientific computing del CERN di Ginevra, riceverà un incarico di professore straordinario a tempo determinato della durata di tre anni, rinnovabile eventualmente fino a sei, e i cui oneri finanziari saranno a carico dell’INFN.
Tale convenzione con l’INFN è stata possibile grazie all’introduzione, lo scorso mese di maggio, della disciplina dei professori e professoresse straordinari a tempo determinato secondo cui “Le università possono realizzare specifici programmi di ricerca sulla base di convenzioni con imprese o fondazioni, o con altri soggetti, pubblici o privati, che prevedano anche l’istituzione temporanea, per periodi non superiori ai sei anni, con oneri finanziari a carico dei medesimi soggetti, di posti di professore straordinario […] a soggetti in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale”.
“La chiamata di Sergio Bertolucci come professore straordinario – commenta Nicola Semprini Cesari, Direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Alma Mater – è parte di una vasta azione di rafforzamento delle linee di ricerca strategiche del Dipartimento di Fisica e Astronomia: è uno scienziato di valore internazionale che occupa posizioni chiave nella fisica dei neutrini e nel trasferimento all’industria delle tecnologie sviluppate nelle grandi infrastrutture di ricerca. Qui a Bologna potrà orientare e formare giovani talenti”.