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‘Insieme per la Pace’: 400 persone ieri a Carpi per festeggiare la fine del Ramadan

2Festa-fine-Ramadan-2016Pakistani, indiani, marocchini, tunisini, ghanesi, italiani: sono circa 400 – più del doppio dello scorso anno – le persone che hanno preso parte ieri, domenica 10 luglio, alla festa promossa dalla Consulta per l’Integrazione dell’Unione delle Terre d’Argine presso il Centro sociale Graziosi di Carpi in occasione della fine del mese di Ramadan.

Uomini, ma anche moltissime donne e bambini di ogni fede religiosa, perché nelle intenzioni della Consulta, come ha spiegato il Presidente Ousmane Cisse, intervenuto insieme al Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, c’è proprio l’intento: “Di favorire la conoscenza reciproca, superando confini e pregiudizi, e non c’è modo migliore di farlo stando qui, tutti insieme, in festa”. E di vera e propria festa di è trattato. Insieme al ricco pranzo, che ha visto protagoniste le pietanze tipiche dei paesi d’origine delle varie comunità straniere che compongono il tessuto del territorio – dalla samosa pakistana ai baklava turchi, passando per il cous cous nordafricano – non sono mancate le danze dei ballerini indiani, le percussioni dei musicisti pakistani e, per dare spazio anche all’Italia, alcuni classici della musica pop interpretati da talentuosi giovani musicisti.

Festa-fine-Ramadan-2016Maurizio Maio ha portato poi i saluti del Vescovo Francesco Cavina e quelli delle comunità ebraiche di Modena e Bologna, mentre Zhora Kharoufi ha illustrato il significato che il Ramadan ha per i fedeli musulmani, ovvero non soltanto quello dell’astinenza fine a se stessa, bensì anche della purificazione interiore da rancori e animosità.

“Vedere questa sala gremita di così tante persone, colori, provenienze e fedi è bellissimo – ha dichiarato il Sindaco Bellelli, visibilmente emozionato – e mi porta a dire che qui si costruisce la vera integrazione, e che questo è il modo migliore per rispondere a quanti vorrebbero convincerci che le nostre differenze sono un problema invece che una fonte di reciproco arricchimento”.

 

















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