A Casa Corsini, la Caritas di Spezzano propone una giornata di formazione sulla ricerca attiva di un posto di lavoro destinata a volontari dei centri di ascolto, operatori dei servizi e persone in difficoltà.
Sabato 9 luglio, presso gli spazi del coworking di Casa Corsini a Spezzano, la Caritas di Spezzano, in collaborazione con il Comune di Fiorano Modenese, organizza un’intera giornata di formazione sulla responsabilizzazione nella ricerca attiva del lavoro di chi si rivolge ai Centri di ascolto Caritas del territorio e ai servizi sociali.
Con questa iniziativa, ancora una volta, Casa Corsini si caratterizza come luogo di proposte innovative e dibattito sul tema ‘lavoro’, di incontro e relazione, dove condividere idee e sperimentare il cambiamento, in un’ottica di sinergia.
L’iniziativa denominata ‘Principio Attivo’ è aperta a volontari dei centri di ascolto, operatori dei servizi e alle persone che incontrano problemi nell’attivarsi per trovare un posto di lavoro.
L’obiettivo è quello di qualificare, con competenze e riflessioni, la ricerca attiva di un’occupazione, che si configura essa stessa come un lavoro vero e proprio e non può essere vissuta come attesa di qualcosa di miracoloso.
Per chi è rimasto disoccupato e sta cercando lavoro, magari anche da lungo tempo, la cosa più utile da fare è quella di dotarsi di tutti gli strumenti necessari per cambiare la propria condizione, attivandosi con positività ed impegno. Farlo da soli però non è né facile né, consigliabile. I relatori Tiziano Calvaresi, formatore esperto nella selezione del personale e nella gestione delle risorse umane e Iacopo Casadei, psicologo del lavoro, consulente nell’area dello sviluppo delle risorse personali, delle dinamiche relazionali in azienda, della mediazione familiare e dell’orientamento, cercheranno di fornire questi strumenti, aiutando a riflettere su comportamenti e atteggiamenti tenuti da chi cerca un’occupazione.
Dal 2008 grande è stato l’impegno dei volontari del centro di ascolto Caritas di Spezzano nell’accogliere e sostenere, non solo dal punto di vista materiale, ma anche umano le sempre più numerose persone che si sono trovate in difficoltà economica e sociale a causa del perdurare della crisi che ha colpito il distretto ceramico.
Un impegno difficile specie per quanto riguarda l’attivazione di percorsi di reinserimento nel mondo lavorativo di persone, abituate ad un tessuto produttivo in cui il lavoro non è mai mancato, con qualifiche e titoli di studio spesso medio bassi o bassi.
Chi è in cassaintegrazione, disoccupato o in mobilità spesso entra in un circolo vizioso di preoccupazione e frustrazione per la propria condizione di persona non più in grado di essere indipendente o di provvedere alle esigenze della famiglia, che impedisce di attivarsi per la ricerca di una nuova occupazione.
La giornata prevede un momento finale di rinfresco a buffet organizzato da alcune signore seguite dai centri Caritas e dai servizi, come testimonianza del lavoro di attivazione.