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Approvata in Regione dalla commissione Bilancio la proposta di fusione dei Comuni di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza

Approvata dalla commissione Bilancio, affari generali e affari istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, la proposta di legge regionale in merito all’istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, di cui è relatore Yuri Torri – relatore di minoranza è Gabriele Delmonte (Ln). Hanno votato a favore degli articoli che compongono il progetto di legge i gruppi Pd e Sel, mentre si sono astenuti i gruppi Ln, M5s e Fdi-An.

Alla proposta di fusione dei tre Comuni reggiani è allegata la proposta referendaria che si compone di due quesiti, quello relativo all’istituzione di nuovo Comune e quello sulla sua denominazione, da scegliere fra: a) Campidenza; b) Pianure Matildiche; c) Tannetum. Al progetto di legge è stato presentato dall’assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti, un emendamento, approvato a maggioranza, che, su proposta dei tre Comuni, individua la sede del nuovo Comune in quella del Comune di Gattatico.

Per Gabriele Delmonte (Ln) la proposta di legge d’iniziativa della Giunta, appena depositata, finalizzata a modificare i criteri di valutazione del voto referendario previsti dalla legge regionale in materia di fusioni di Comuni, rischia di avere ricadute sul percorso di fusione in questione.

Igor Taruffi (Sel), ricordando come la necessità di modificare la legge regionale vigente sulle fusioni di Comuni fosse stata manifestata trasversalmente da tutti i gruppi assembleari, ha risposto a Delmonte che “le modifiche, se approvate, avranno effetto solo per i processi di fusione a venire e non si applicheranno a quelli in corso”.

Tommaso Foti (Fdi-An) ha contestato la risposta di Taruffi, evidenziando come la sovrapposizione legislativa, senza la previsione di norme transitorie di raccordo, sia inevitabile e presti il fianco a possibili ricorsi.

Per Andrea Bertani (M5s) il progetto di legge della Giunta, ancorché opportuno, “spariglia le carte in tavola anche per quanto riguarda la valutazione del risultato dei referendum consultivi connessi con i progetti di legge di fusione in corso”.

















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