Il Consorzio Agrario dell’Emilia ha approvato il bilancio a larga maggioranza nella complessità delle sue partecipate assemblee territoriali svoltesi in questi giorni in vista dell’assemblea generale prevista per l’8 di Luglio prossimo. Le prospettive di mercato a medio e lungo termine – forti di nuove acquisizioni e fusioni – e un rinnovato Piano Industriale Strategico ideato – nel dettaglio – per i prossimi anni e volto alla riorganizzazione e al riequilibrio della struttura attraverso l’azione manageriale su attività mirate (che sarà presentato già nelle prossime settimane) hanno accompagnato – come novità più rilevanti – gli incontri di questi giorni in tutto il comprensorio CAE. Il bilancio di esercizio 2015 – chiusosi con un valore della produzione di 436,3 milioni di euro (relativo al valore della produzione aggregata di cui 227 milioni sono i ricavi di CAE) mostra chiaramente la rinnovata solidità dell’impresa e il radicamento di una cooperativa moderna e multifunzionale che fa comunque i conti con alcune criticità come le costanti fluttuazioni dei prezzi dei prodotti (che troppo spesso , vista la crisi perdurante del settore, non coprono nemmeno i costi) e, straordinariamente per questo esercizio, anche con la condizionante eredità negativa dei passivi scaturiti in modo imprevedibile alla vigilia dalla vicenda Banca Popolare di Vicenza che ha inguaiato numerose imprese e correntisti nell’ultimo anno. Una nota e spiacevole vicenda – non monitorata a dovere dagli organi di controllo BCE, Bankitalia e Consob – di cui il management del Consorzio Agrario sta monitorando costantemente i possibili sviluppi per un auspicabile recupero di investimento, anche in base a quanto sottoscritto alla firma dell’accordo e delle clausole di responsabilità sottoscritte; una vicenda finanziaria non ponderabile che pesa sul risultato di bilancio per buona parte del passivo 3.5 su 5,3 milioni complessivi.
Inoltre va segnalato anche che, sempre di più, nell’articolata composizione delle molteplici attività del Consorzio, sta assumendo progressivamente una notevole incidenza il ruolo giocato dal mercato del grano duro: un settore caratterizzato da dinamiche costantemente oscillanti per lo più influenzate globalmente da mutate e alterne condizioni metereologiche e da speculazioni improvvise che vanno a sovvertire regole non scritte di un mercato che non ha più nessuna delle caratteristiche rispetto al passato e che richiederà scelte immediate, nel breve periodo, anche in base ai repentini cambiamenti di condizioni e quotazioni. Anche su questo specifico settore il CAE presenterà a luglio un ampio programma di azioni frutto di uno studio approfondito all’interno del Piano Industriale Strategico, verso il quale aumenta l’interesse e la curiosità di tutti i soci.