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Modena: un aiuto per l’affitto in cambio di lavori utili

Benefici economici a fronte di attività di volontariato, lavori socialmente utili o percorsi formativi. È quanto prevede il Patto sociale di corresponsabilità che il Comune di Modena sta sperimentando attraverso un bando per sostenere persone disoccupate e in particolare difficoltà a sostenere le spese per l’abitazione.

Trentadue i nuclei familiari che hanno beneficiato o stanno tuttora beneficiando della prima fase del bando. Tra loro c’è chi nel periodo di erogazione del contributo si è impegnato a partecipare a percorsi di formazione e orientamento, chi ha prestato attività presso associazioni di volontariato o enti no profit, per esempio come conducente di mezzi ma anche come custode in una parrocchia, e chi ha svolto lavori di pubblica utilità, per esempio nella manutenzione del verde.

Si è aperta ora una seconda fase di cui potranno avvantaggiarsi altre 28 famiglie in disagio economico che riceveranno un sostegno pari a 400 euro mensili per sei mesi, rinnovabili per altri tre, come contributo alle spese per il mantenimento dell’alloggio. Questo secondo bando ha portato l’importo del contributo mensile da 300 a 400 euro, ha allungato il periodo in cui è possibile accedervi da tre a sei mesi, rinnovabili per altri tre, e ha ampliato la fascia delle persone che ne possono beneficiare includendo chi si trova in stato di disoccupazione, ha perso il lavoro, è in mobilità o in cassa integrazione, indipendentemente da quando.

L’intervento, realizzato grazie a un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio per complessivi 150 mila euro, si inserisce tra le azioni di contrasto alla povertà messe in campo dal Comune che nel 2015 ha sostenuto 1175 nuclei in difficoltà erogando complessivamente interventi per 2,3 milioni di euro dedicati per oltre il 50 per cento al mantenimento dell’abitazione. “Se questo importante impegno economico che l’Amministrazione intende confermare, è espressione della solidarietà dell’intera città rispetto alle situazioni di disagio sociale del territorio – afferma l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli – i contributi erogati sulla base del patto sociale anticipano quanto accadrà con gli strumenti di sostegno al reddito previsti a livello nazionale e regionale. I benefici economici rivolti a chi si trova in difficoltà principalmente perché è rimasto escluso dal mercato del lavoro, vengono cioè subordinati al rispetto di un patto di corresponsabilità tra i cittadini e la comunità, che prevede forme di restituzione concordate: dal volontariato ad azioni finalizzate ad acquisire competenze e abilità eventualmente spendibili nel mercato del lavoro, perché il bando punta a costruire percorsi di inclusione sociale”.

Per candidarsi ai benefici occorre presentare domanda presso il Polo territoriale del Quartiere di riferimento utilizzando il modulo disponibile presso gli Sportelli Sociali o scaricabile dal sito internet del Settore Politiche Sociali (http://www.comune.modena.it/politichesociali).

I richiedenti devono avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni; un Isee non superiore a 10 mila. Per poter usufruire dei benefici è necessario condividere e sottoscrivere il Patto Sociale di Cittadinanza, che conterrà in modo dettagliato le azioni che il beneficiario si impegna a porre in essere nel periodo di erogazione del beneficio. Il Patto sarà concordato con l’assistente sociale sulla base di una progettazione personalizzata che terrà conto delle caratteristiche della situazione famigliare e delle capacità e abilità individuali. L’erogazione dei contributi sarà subordinata al rispetto degli impegni presi.

















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