Nove uffici postali su dieci resteranno chiusi lunedì 27 giugno a Modena e provincia per lo sciopero regionale dei lavoratori di Poste Italiane, in particolare dei portalettere e addetti agli sportelli.
L’astensione è proclamata dai sindacati Slp Cisl, Slc Cgil, UilPoste e Failp Cisal per protestare contro la decisione del governo di privatizzare Poste Italiane. Ricordiamo che il 35,3 per cento dell’azienda è già in Borsa da ottobre 2015, Cassa Depositi e Prestiti avrà il 35 per cento e il restante 29,7 per cento sarà quotato dopo l’estate. È in programma una manifestazione a Bologna, con ritrovo alle 9 in piazza XX Settembre e comizio in piazza Roosvelt. Si prevede una massiccia partecipazione modenese, con pullman in partenza da Modena, Carpi e Sassuolo.
«In Emilia-Romagna la situazione del servizio postale è particolarmente compromessa – sostengono i sindacati – A causa della consegna della corrispondenza a giorni alterni, si sono accumulati negli uffici circa 150 quintali di giacenza. Inoltre si temono esuberi di personale per 400 unità, perché un’azienda completamente privatizzata guarderà soprattutto a fare profitti, senza curarsi della socialità dei servizi e del mantenimento dell’occupazione». Slp Cisl, Slc Cgil, UilPoste e Failp Cisal denunciano le inadempienze aziendali nella riorganizzazione del recapito e della logistica, a causa delle quali a Modena si registrano grosse difficoltà dei portalettere a programmare le ferie. Per questo, dopo aver proclamato due mesi fa il blocco degli straordinari, ora i sindacati alzano il livello di mobilitazione con lo sciopero regionale e chiedono alle istituzioni di intervenire prima che il servizio postale in Emilia-Romagna vada a rotoli del tutto.