Sarà l’attuale direttore del Policlinico Ivan Trenti a gestire la fase di sperimentazione del progetto di unificazione degli ospedali modenesi Policlinico e Sant’Agostino estense di Baggiovara; renderà conto della propria attività alla cabina di regia, che sarà indicata dalla Regione la prossima settimana e partirà dal 1 luglio, alla Conferenza territoriale sociale sanitaria della Provincia di Modena e alla Regione stessa.
I tempi del percorso sono emersi nel corso dell’incontro pubblico che si è svolto venerdì 24 giugno, nell’aula magna del liceo Muratori di Modena su iniziativa della Conferenza territoriale presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena.
Oltre Trenti, hanno partecipato all’iniziativa Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanità, Massimo Annichiarico, direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Tommaso Trenti, componente del Nucleo tecnico che, su incarico della Regione, ha elaborato il progetto di unificazione dove sono indicati obiettivi e priorità e numerosi addetti ai lavori tra cui medici delle due strutture, ma anche medici di base e operatori della rete sanitaria modenese.
«Abbiamo voluto questo incontro – ha sottolineato Muzzarelli – per fare il punto sul percorso svolto finora che è stato positivo per un progetto che avrà ripercussioni positive sull’intera rete sanitaria modenese».
Durante la discussione sono intervenuti, tra gli altri, diversi medici dei due ospedali che hanno evidenziato le opportunità connesse con l’integrazione.
Delineando alcuni temi del proprio incarico di gestione unica, Trenti ha evidenziato che «l’obiettivo è raggiungere livelli di qualità ancora più elevati, con un’azienda unica che migliorerà l’intera rete con la quale sarà sempre più integrata; non ci saranno medici di seria a e serie b e l’obiettivo è di arrivare a trattamento uniforme del personale. Le risorse per gli ospedali sono state tutte confermate e se in futuro ci saranno risparmi questi saranno investiti tutti nella rete sanitaria modenese».
Temi ripresi da Venturi nel concludere il confronto quando ha definito il progetto di fusione «un’operazione che non ha precedenti per la dimensione dei due ospedali e rappresenta un punto di riferimento per tutta la regione. Nascerà un ospedale d’eccellenza in linea con le grandi strutture europee che garantirà anche un rete territoriale più vicina al domicilio del cittadino».