Chiameremo ancora in causa il presidente della Regione Emilia Romagna perché si faccia garante delle promesse fatte davanti a 7.000 agricoltori di Coldiretti che hanno lasciato i campi in piena campagna di raccolta per manifestare oggi a Bologna per denunciare i problemi della burocrazia inutile e dei danni nei campi da animali selvatici. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna dopo l’intervento in videoconferenza con la piazza del presidente Stefano Bonaccini che si trovava a Roma per impegni istituzionali precedentemente assunti.
Il Presidente della Regione, chiamato in causa da Coldiretti per i colpevoli ritardi dell’assessore all’Agricoltura Simona Caselli, ha annunciato l‘intenzione di voler convocare immediatamente un tavolo di confronto sul tema dei danni da fauna selvatica e di voler confrontarsi anche Bruxelles sulle gestione degli animali selvatici che – ricorda Coldiretti – in Italia è patrimonio indisponibile dello Stato, mentre nella maggioranza dei Paesi europei è proprietà privata degli agricoltori o res nullius (bene a disposizione di tutti). Sulla burocrazia, il presidente della Regione ha ricordato che per l’applicazione del silenzio assenso è pronto a confrontarsi con i rappresentanti degli agricoltori per estendere i provvedimenti per lo snellimento della burocrazia, come chiesto oggi da Coldiretti.
“Ci preoccupa – ha detto il presidente regionale di Coldiretti Mauro Tonello – che la Regione abbia deciso solo all’ultima ora di reperire risorse sull’agroambiente e di prendere alcuni provvedimenti sulla burocrazia, che attendevamo da anni. Accogliamo con soddisfazione le promesse fatte dal presidente Bonaccini, e per questo terremo monitorate le decisioni della Regione, affinché gli impegni presi davanti alla piazza gremita si trasformino in azioni. Solo i fatti potranno dare soddisfazione a Coldiretti e ai suoi associati”.