Il progetto Rebuild, promosso da Iren Rinnovabili, Iren Energia e Comune di Reggio Emilia, che interviene sulla riqualificazione energetica degli edifici civili privati, verrà illustrato domani, giovedì 23 giugno, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, in occasione della presentazione del 5° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica di ENEA.
Cos’è il progetto Rebuild
Il fatto che i tre quarti degli edifici urbani abbia oggi più di 40 anni, arco temporale oltre il quale vi è la necessità di rinnovare involucro e impianti, evidenzia la congiunturalità di questo passaggio che rappresenta contemporaneamente una enorme occasione per liberare risorse ambientali ed economiche da reinvestire sul territorio, nonché per la riconversione del settore edile verso il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Il sistema imprenditoriale, accompagnato dalle istituzioni, deve cogliere questa occasione per sancire definitivamente il passaggio a nuovi modelli di sviluppo incentrati sul recupero dell’esistente, non come restrizione, ma come straordinaria opportunità di lavoro.
Per poterlo fare è necessario modificare profondamente gli attuali modelli organizzativi, introducendo profonde innovazioni di prodotto ed ampliando i processi produttivi che dovranno ricomprendere, oltre alla generazione di beni, anche i servizi (di audit, gestione e finanziamento) indispensabili per offrire un prodotto finale funzionale chiavi.
In tal senso, la scelta compiuta a livello locale, è quella di favorire la costituzione di reti di imprese fra una molteplicità di soggetti: costruttori, impiantisti, progettisti, multiutility e banche.
Il primo passo è stato fatto nel 2014 attraverso la sottoscrizione di un protocollo di intesa fra Comune di Reggio Emilia, Iren Energia ed Iren Rinnovabili, che si sono impegnate a promuovere sul territorio una rete locale di imprese per la riqualificazione energetica degli edifici civili privati ed hanno avviato audit energetici gratuiti su oltre 300 condomini per un totale di 7.500 appartamenti corrispondenti a 30.000 abitanti.
Della rete di imprese, costituitasi nel 2015, fanno parte Iren Rinnovabili, 3 studi di progettazione e 8 imprese in rappresentanza delle principali associazioni di categoria locali.
Il Banco Emiliano, ha inoltre condiviso il progetto e aperto un canale di finanziamento dedicato agli interventi di riqualificazione energetica individuati attraverso dagli audit. Alla disponibilità di questa banca ne sono seguite altre e tutt’ora la Rete è impegnata in una attività continua di scouting rispetto a nuove opportunità di finanziamento.
Nel concreto, gli audit energetici gratuiti promossi da Iren attraverso i progettisti della Rete, sono stati correlati da preventivi per la realizzazione, in stralci, degli interventi di riqualificazione energetica stimati dalle imprese della Rete. Gli audit e i preventivi sono stati poi presentati agli amministratori di condominio e alle assemblee condominiali. Inoltre grazie ad un accordo con ENEA, gli interventi approvati dalle assemblee condominiali vengono verificati con una due diligence tecnica di ENEA stessa prima di essere sottoposti al giudizio della banca che finanzia direttamente il condominio.
Ad oggi sono stati completati 120 audit ed entro la fine dell’anno sono previsti ulteriori 80 audit.
Il contributo di Rebuild alla discussione sull’efficienza energetica
Il rapporto annuale presentato da ENEA sul settore delle costruzioni in Italia mette in evidenza l’avvio di profonde trasformazioni, in grado di modificare l’intero percorso progettuale, realizzativo e gestionale, con l’obiettivo di aumentare significativamente i livelli di produttività e ridurre i costi. Il settore ha fatto registrare nel 2015 un valore della produzione pari a 165,5 miliardi di euro, di cui il 72% dovuti alla manutenzione del patrimonio esistente, cresciuta notevolmente di importanza negli ultimi anni. Infatti, nel 2007 la manutenzione straordinaria nel suo complesso valeva il 47% degli investimenti in costruzioni; nel 2015 è salita al 66%, con una punta del 76,7% nel comparto residenziale. I risvolti occupazionali sono significativi: ai 3,2 miliardi di euro ascrivibili agli interventi di riqualificazione energetica incentivati con le detrazioni fiscali del 65%, corrispondono 39.000 addetti diretti e 59.000 complessivi, compresi gli indiretti. Per il periodo 2007‐2014 l’impatto occupazionale complessivo è stimato in 257.000 lavoratori diretti e 386.000 se si considera anche l’indotto: una media di circa 50.000 occupati l’anno, con un trend in forte crescita negli anni più recenti.
Il contributo offerto dal progetto Rebuild sposta l’attenzione dalla condivisione sulle buone pratiche della tecnica dell’efficienza energetica applicata all’edilizia che ha permesso di sviluppare nel corso degli ultimi vent’anni tutte le competenze tecniche, impiantistiche e costruttive necessarie per sviluppare varie soluzioni di investimento per la riqualificazione degli immobili esistenti, ad una fase in cui occorre usare queste conoscenze per realizzare non interventi pilota bensì la nascita di una grande industria del riuso. La Rete di imprese è impegnata a superare una serie di limitazioni che caratterizzano il settore in particolare l’adeguata conoscenza degli utenti finali, di alcuni operatori di mercato e soprattutto delle banche, che ne frena lo sviluppo in quanto si riflette in una domanda di gran lunga inferiore ai potenziali e nella difficoltà di accesso a finanziamenti.
Su questo aspetto in particolare si caratterizza la principale novità di Rebuild che ha saputo coinvolgere in maniera efficace il mondo bancario definendo fin da subito canali dedicati di finanziamento per la riqualificazione energetica degli edifici.
Durante l’intervento è stata inoltre sollecitata l’introduzione di misure durature a sostegno della riqualificazione energetica oltre alla detrazione fiscale che ha agito in larga parte sulle singole unità immobiliari. In particolare è stato richiesto di consentire a chiunque di optare per la cessione del credito ai soggetti disposti a finanziare gli interventi in luogo della detrazione fiscale nonché di attivare fondi di garanzia a tutela dei finanziatori e a copertura dei rischi di insolvenza.
E’ infine necessario uno sforzo straordinario in termini di comunicazione da rivolgere direttamente ai cittadini che devono essere i primi promotori nelle assemblee condominiali delle opportunità della riqualificazione energetica facendone emergere in particolare i vantaggi economici.
Non ultimo proseguire in modo determinato sul percorso avviato sul contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato perché questo rappresenta la prima e più importante premessa alla nascita di una grande industria del riuso.