La grande crisi che ha colpito l’Europa negli ultimi anni ha fatto riemergere un fenomeno di cui non si parlava da tempo, quello dell’abbandono scolastico. Come afferma Tiziano Motti (http://www.eppgroup.eu/it/mep/Tiziano-MOTTI), eurodeputato della settima legislatura e fondatore dell’associazione di iniziativa parlamentare europea “Europa dei Diritti”, tale fenomeno colpisce in tutti i paesi europei, soprattutto i bambini di famiglie immigrate o povere e disagiate. Solo in Emilia Romagna rimangono fuori dal sistema educativo quasi 7 mila ragazzi ogni anno e senza un titolo di studio: sono quelli che più stanno pagando le conseguenze della lunga crisi economica. Secondo dati recenti il 52% dei giovani che ha lasciato la scuola, senza raggiungere un diploma, rimane disoccupato. Per combattere la disoccupazione e la microcriminalità, bisogna riportare i giovani a scuola, fare in modo che completino il loro ciclo di studi e poi aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro. Tutto ciò è necessario per la crescita e la stabilità economica e sociale dell’unione europea. L’obiettivo è quello di fare entrare nel circuito del lavoro ogni anno 500 mila giovani in più.