Nei paesi africani del Mediterraneo, dove l’agricoltura rappresenta tra l’80 e l’85% del consumo di acqua dolce, il cambiamento climatico e la crescita demografica stanno generando una situazione di crisi idrica sempre più pressante. È questo il contesto da cui parte MADFORWATER, nuovo progetto Horizon 2020 dedicato a creare soluzioni tecnologiche per la gestione delle risorse idriche in Tunisia, Marocco ed Egitto.
Coordinato dai ricercatori dell’Università di Bologna Dario Frascari e Giulio Zanaroli, MADFORWATER coinvolge diciotto partner provenienti da undici diversi paesi, che oggi e domani si ritrovano a Bologna, nel Plesso di Via Terracini della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Alma Mater per il kick-off meeting di avvio ufficiale dei lavori.
Durante i prossimi quattro anni, con il coordinamento di Unibo, i partner saranno impegnati a sviluppare e adattare al contesto nordafricano soluzioni tecnologiche e gestionali dedicate al trattamento delle acque reflue e al loro riutilizzo in campo agricolo.
Pensate per adattarsi ai principali bacini idrologici dei tre paesi coinvolti, le nuove tecnologie sviluppate saranno in grado di generare risorse idriche per l’irrigazione recuperandole dai canali di drenaggio e dalle acque di scarto a livello municipale e industriale. Al tempo stesso, il progetto svilupperà nuove soluzioni per implementare pratiche di efficienza idrica e riutilizzo delle acque in agricoltura.
Anche grazie alla collaborazione con gli attori locali coinvolti, che permetterà di adattare con precisione gli strumenti individuati ai diversi contesti specifici, il progetto MADFORWATER punta a produrre un impatto rilevante e a lungo termine in Egitto, Marocco e Tunisia per quanto riguarda il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue, migliorando la produzione agricola e riducendo al tempo stesso lo sfruttamento delle riserve idriche e l’inquinamento delle acque.