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“Il Nuovo Codice degli Appalti: cosa cambia” venerdì a Bologna convegno promosso da Confcooperative

Un’ampia panoramica sulle importanti novità introdotte nel settore dei contratti pubblici dal decreto legislativo 50/2016 entrato in vigore lo scorso 19 aprile recependo le tre direttive europee 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE: è quanto proporrà il convegno “Il Nuovo Codice degli Appalti: cosa cambia” promosso da Confcooperative Emilia Romagna e in programma venerdì 17 giugno 2016 a Bologna, alle ore 9.00, presso il Palazzo della Cooperazione (Sala Giovanni Bersani), in Via Calzoni 1/3.

I lavori saranno aperti da Francesco Milza, Presidente Confcooperative Emilia Romagna, e proseguiranno con l’intervento di Tonj Della Vecchia (Servizio Legislativo-Legale-Fiscale Confcooperative nazionale), che parlerà del tema “L’azione di lobbying di Confcooperative”. Alessandro Lucchetti (Avvocato – Consulente Confcooperative – Università degli Studi di Macerata – Università Politecnica delle Marche) terrà una relazione su “Il Codice degli Appalti Pubblici e dei Contratti di Concessione. Inquadramento generale e regime transitorio” e successivamente interverrà sui temi “L’offerta economicamente più vantaggiosa. I Contratti di Concessione, l’esecuzione delle Concessioni. Il ruolo dell’ANAC ed il potere discrezionale delle stazioni appaltanti Regionali”.

Luciano Gallo (Avvocato – Consulente Confcooperative – Membro Gruppo Tecnico Appalti ANCI nazionale) illustrerà “Le procedure nei settori dei servizi sociali, sociosanitari, sanitari e dell’inserimento lavorativo. Nuova disciplina dei Servizi Pubblici Locali”. Infine, Enrico Pinamonti (I.C.N. Italia Consulting Network) parlerà de “Il sistema di qualificazione delle imprese”.

Il nuovo Codice, che ha abrogato il d.lgs. 163/2006 e il D.P.R. 207/2010 oltre ad una serie di altri atti normativi, nell’ottica della semplificazione ed accelerazione delle procedure, ha operato un riassetto organico del sistema dei contratti pubblici per tutti gli attori del settore: stazioni appaltanti, centrali di committenza, operatori economici, organismi di controllo e di indirizzo.

Una delle novità più rilevanti consiste nella riorganizzazione della committenza pubblica attraverso la centralizzazione e aggregazione della domanda e la qualificazione delle stazioni appaltanti capaci di governare in modo efficace l’intero ciclo dei contratti per far fronte a criteri di affidamento innovativi e complessi che richiedono committenze sempre più competenti e specializzate. A tale proposito, occorre comprendere, non solo tecnicamente, ma soprattutto strategicamente, quale ruolo potrà recitare la cooperazione nel nuovo quadro normativo, quale spazio potrà occupare e con quali nuovi modelli organizzativi.

 

















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