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Sviluppi indagine Aemilia: arresti e perquisizioni tra il Reggiano e il Crotonese

carabinieri_reggioDalle prime ore di oggi – 8 giugno 2016 – tra le province di Reggio Emilia e Crotone, nell’ambito degli ulteriori sviluppi dell’indagine denominata “Aemilia”, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta della D.D.A. felsinea, a carico di Antonio V. 30enne crotonese domiciliato a Montecchio Emilia (figlio di un 55enne, attualmente detenuto per associazione mafiosa e altro nell’ambito del medesimo procedimento). Nel contempo i Carabinieri hanno eseguito 2 decreti di perquisizione, personale e locale, con contestuale notifica di  informazione di garanzia emessi a carico di G.V. 30enne dimorante a Montecchio Emilia e A.V. 26enne  dimorante a Crotone, (entrambi figli di un 54enne, detenuto per associazione mafiosa e altro sempre nell’ambito del procedimento “Aemilia”).

Secondo le risultanze investigative dei Carabinieri i menzionati, violando l’art. 76, co. 5, del d. lgs. n.159/2011 (codice antimafia), hanno posto in essere condotte elusive in costanza di amministrazione giudiziaria di beni sequestrati, con l’aggravante di aver agevolato l’organizzazione di matrice ‘ndranghetista, attiva sul territorio emiliano e collegata alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR). Le indagini hanno infatti documentato come i predetti, da un lato abbiano continuato ad incassare somme non dovute, in pagamento di fatture emesse da terzi, sottraendole all’amministrazione giudiziaria di un’azienda già sottoposta a sequestro sia penale, sia a seguito di misura di prevenzione, e dall’altro abbiano indebitamente percepito, a vario titolo, le somme corrisposte a pagamento della locazione dai conduttori di un complesso immobiliare ubicato a Montecchio Emilia, egualmente sottoposto a sequestro. Nel corso delle perquisizioni è stata rinvenuta copiosa documentazione comprovante le responsabilità penali dei 3 indagati.

















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