Il Giacobazzi Modena Rugby 1965 ha un nuovo allenatore. Si tratta di Stefan Ilie Ivanciuc, ex allenatore dell’Under 18, che prende il posto di Gianluca Ogier alla guida della Prima squadra.
Romeno, classe 1971, da giocatore Ivanciuc ha disputato i campionati mondiali del 1991 e del 1995. Nel 1998 è arrivato in Italia per indossare la maglia del Viterbo e nel 2002 è arrivato a Modena, subito protagonista della promozione del Modena Rugby in serie A. Dal 2006 è passato dal campo alla panchina, allenando prima l’Under 16, poi l’Under 18 geminiana, fino alla promozione in Prima squadra, ufficializzata oggi dal club di Collegarola.
«Sono felice della scelta della società, – sono state le prime parole di Ivanciuc da tecnico del Giacobazzi Modena Rugby – ho a disposizione un bel gruppo, a cui cercherò di trasmettere la mia esperienza. Sono convinto che con il lavoro potremo toglierci diverse soddisfazioni, intanto per la prossima stagione dobbiamo pensare a salvarci il prima possibile. Un altro obiettivo è far passare qualche giocatore dell’Under 18 in Prima squadra: qualcuno pronto c’è, ma non è un passaggio facile e serve tempo. La mia idea di rugby? Movimento e gioco aperto, ma servirà tanto lavoro per vederla sul campo».
La presentazione di Ivanciuc alla squadra si è tenuta ieri a Collegarola. A completare lo staff tecnico Giovanni Bigliardi, che oltre all’incarico di allenatore dell’Under 18, diventa anche direttore tecnico di Prima squadra, Under 18 e Under 16. Confermati il preparatore atletico Graziano Araldi, il fisioterapista Marco Montori e il team manager Viller Uguzzoni. Così Enrico Freddi, presidente del Modena Rugby 1965, sulla scelta del nuovo allenatore: «Avevamo pensato a Ivanciuc per la stagione 2017/2018, ma l’addio di Ogier ci ha portati ad anticipare il cambio. Abbiamo scelto per un allenatore formato all’interno del club, un uomo d’esperienza e competenza, che condivide pienamente il nostro progetto di crescita, iniziato ormai sei anni fa. Presentando Ivanciuc ai giocatori ho detto loro che devono sognare, perché solo così è possibile mettersi in strada e andare lontano. Quanto lontano lo vedremo col tempo».
