“Con la riqualificazione dell’area ex-Cisa Cerdisa, si profila all’orizzonte, la realizzazione di un distributore di carburate che avrà come marchio una delle sigle della GDO. Siamo assolutamente contrari”. È FAIB-Confesercenti Modena, sindacato che rappresenta i gestori e gli operatori delle stazioni di servizio del territorio modenese, ad esprimersi a riguardo rivolgendosi al tempo stesso al primo cittadino di Sassuolo e all’Amministrazione comunale.
“Abbiamo appreso nei giorni scorsi, attraverso gli organi d’informazione che nei piani dell’Amministrazione, volti al recupero della zona in cui sorgeva l’ex ceramica, ci sarebbe anche l’intenzione di consentire anche l’apertura di un distributore di carburanti della grande distribuzione sul territorio comunale di Sassuolo – premette Marco Poggi, segretario provinciale FAIB Confesercenti Modena – Ipotesi, verso la quale non posiamo che esprimere la nostra netta contrarietà per le importanti conseguenze negative che avrebbe sulla rete. Tra cui: chiusura degli impianti esistenti e messa a rischio di numerosi posti di lavoro oltre al futuro di numerose famiglie”.
FAIB sostiene infatti che: l’apertura di questo genere di impianti porterà già in un breve lasso di tempo alla desertificazione della rete dei distributori esistenti sui territori in cui sorgono; con la scomparsa dei gestori, ci sarà solo la modalità self service per fare rifornimento; la scomparsa dei gestori che effettuano il servizio in modalità servito non mancherà poi, di creare notevoli disagi alla popolazione: soprattutto quella non abituata all’uso di bancomat e carte di credito, e delle apparecchiature automatiche di rifornimento. “Venendo a mancare la presenza del gestore, verrà a meno anche un elemento che rafforza la sicurezza dell’ automobilista, in quanto in grado di fornire risposte adeguate ai bisogni che di volta in volta si possono manifestare. Senza contare che, questi impianti gestiti dalla grande distribuzione, quando la presenza della rete tradizionale sarà ridotta ai minimi termini, operando in regime di monopolio potranno determinare a loro piacimento il prezzo del carburante alla pompa. Da ultimo ma non per minore importanza, nel caso specifico di Sassuolo la realizzazione del distributore abbinato alla realizzazione del nuovo polo commerciale comporterà anche un notevole incremento di traffico veicolare e di inquinamento atmosferico e acustico in una zona già fortemente trafficata”.
“Gli imprenditori sono fortemente preoccupati, di fronte ad una prospettiva del genere – spiega Franco Giberti, presidente provinciale faib – per le ricadute negative che potrebbe avere sull’intero indotto: impianti chiusi e posti di lavoro persi. Con la conseguenza di un forte depauperamento della rete dell’intera area, aggravando in questo modo e ulteriormente una situazione di già forte impoverimento”. Ma non è tutto aggiunge Giberti, che tiene ad evidenziare un’altra cosa: “Le gestioni di questi impianti si muovono al di fuori degli accordi nazionali di categoria per i gestori”.