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Gestione del Paziente con fibrillazione Atriale. Gli esperti di Aritmologia riuniti domani al Policlinico di Modena

Policlinico-5La Gestione del paziente con fibrillazione atriale in terapia anticoagulante è al centro del Convegno organizzato dalla Struttura Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, diretta dal prof. Giuseppe Boriani, recentemente nominato Coordinatore del Registro Europeo sulla fibrillazione atriale, EORP-AF (EURObservational Resecarci Programme-Atrial Fibrillation Long-Term registry) e Presidente Nazionale dell’AIAC (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione). Il convegno si svolgerà mercoledì 25 maggio 2016 dalle ore 9,00 presso il Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena (via del Pozzo 71 – area Policlinico) con lo scopo di fornire uno scenario realistico ed articolato sui nuovi anticoagulanti orali, anche alla luce della recente disponibilità di un antidoto specifico, da impiegare in casi selezionati di emergenza.

“La fibrillazione atriale – spiega il prof. Giuseppe Boriani – è un’alterazione del ritmo cardiaco (aritmia) che si origina negli atri, cioè le due cavità superiori del cuore. Si tratta di una patologia legata a disordini cardiaci o extracardiaci. Se non controllata può portare a ictus, embolie o scompensi cardiaci. Nel 40% dei casi la patologia può essere silente e viene riscontrata solo a controlli clinici che rivelano una irregolarità del battito oppure si rivela in occasione di complicanze, incluso l’ictus. Vi sono, pertanto, varie iniziative in corso per evidenziare le forme di fibrillazione atriale clinicamente silente. Attualmente le terapie più utilizzate sono il controllo della coagulazione tramite farmaci anticoagulanti unitamente a farmaci per il controllo del ritmo o dei battiti cardiaci, ma in casi particolari vi è indicazione a speciali procedure di ablazione per <<colpire>> zone del cuore responsabili dell’innesco dell’aritmia. Al Policlinico abbiamo istituito un ambulatorio dedicato alla fibrillazione atriale e in tale sede possiamo valutare sia i casi noti sia i casi sospetti”.

L’introduzione dei nuovi anticoagulanti orali ha rappresentato una opzione terapeutica innovativa per i pazienti con fibrillazione atriale non valvolare perché, a differenza del farmaco tradizionalmente impiegato (il warfarin), questi nuovi farmaci non richiedono i controlli periodici della coagulazione. Il meeting coinvolgerà una serie di esperti – cardiologi, medici di emergenza, ematologi – che discuteranno come collocare queste nuove risorse terapeutiche in un processo decisionale, multidisciplinare, che valuti tutte le opzioni terapeutiche disponibili, scegliendo quella più adatta in funzione del paziente e della sua sicurezza.

















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