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L’Abbazia di Nonantola: a maggio 2017 l’inaugurazione dei restauri

L’Abbazia di Nonantola: il monumento più importante tra quelli che il terremoto  del 2012 ha colpito, per il suo valore storico  e monumentale: da qui la scelta di dare  vita ad un cantiere che aprisse ai cittadini ed ai visitatori  l’importante lavoro  di studio e ricerca fatto in via preliminare al progetto  e le diverse fasi  dell’opera.

“Sono 104 le chiese che necessitano di lavori dopo il terremoto – ha detto il vescovo  don Erio Castellucci aprendo l’incontro –  e quello di Nonantola non è un cantiere qualunque. Il significato  dell’Abbazia per il territorio e per la storia della chiesa modenese permetterà, attraverso il cantiere didattico, di continuare a vivere l’Abbazia, a conoscerla sempre meglio, non solo nella  sua struttura materiale, ma anche per l’importanza che ha avuto e continua ad avere nella fede e nella cultura. I ricchissimo patrimonio  del Museo  e dell’Archivio ne è ancora oggi la testimonianza”.

“In paese si viveva una grande attesa  – ricorda don Alberto Zironi, parroco di Nonantola  e priore del Capitolo abbaziale – per l’avvio del cantiere, c’era grande entusiasmo già alle prime transenne montate.  Le presenza del Capitolo indica la continuità della grande tradizione monastica che ha dato  vita all’Abbazia e al percorso culturale e spirituale ad essa connesso”.

“E’ il primo cantiere per il nostro  paese – sottolinea Federica Nannetti, sindaco  di Nonantola – una comunità che è nata intorno all’Abbazia, come anche la Partecipanza dimostra. Il nostro impegno è per la restituzione dei luoghi significativi del territorio, perché per la nostra comunità l’Abbazia è uno  dei poli dell’accoglienza e dell’economia locale”.

L’ingegner Augusto Gambuzzi, responsabile del progetto  di ristrutturazione, ha delineato le caratteristiche del  complesso progetto di  ristrutturazione “La redazione del progetto ha richiesto  un lavoro di studio  ed analisi, per avere un quadro di conoscenze sulla struttura e le trasformazioni dell’Abbazia lungo  gli anni. La zona  absidale è la grande malata  del complesso: il pesante campanile  che vi appoggiava ha compromesso  negli anni la struttura muraria. Da qui partono i lavori: le impalcature infatti permettono  di  completare il lavoro di analisi che la Soprintendenza ci ha richiesto  prima dell’avvio degli interventi. La natura  del sisma unita alle tecniche di costruzione ha determinato i danni maggiori, perché la gravità era il collante principale dell’edificio. L’analisi  al laser attraverso le primitive, ovvero le forme geometriche di base iniziali, ha permesso inoltre di scoprire le deformazioni non visibili ad occhio nudo e difficilmente rilevabili con gli strumenti tradizionali. La fine del cantiere? Vogliamo farcela per maggio  2017”.

Insieme ai lavori  sulla struttura anche quelli sull’immagine  nel web di abbazia e Museo: “Si tratta di una chiusura parziale per lavori – ha precisato  Simona Roversi, direttrice dell’Ufficio Beni culturali della diocesi, perché i pannelli  permetteranno  di monitorare l’andamento del cantiere e gli interventi, senza dimenticare la storia dell’Abbazia e del polo culturale ad essa connesso. Da qui il desiderio  di una nuova immagine del complesso anche sul  web, senza dimenticare la lettura spirituale,  accanto a quella storico-artistica”. “Il nuovo logo –  spiega Filippo Partesotti, che ha curato il restyling, parte dall’immagine riconoscibile della facciata, mantiene i colori scelti e lo stile  grafico  che rimanda alle pergamene, uno dei tesori qui custoditi”.

 

















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