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Bassa Reggiana, Val d’Enza e Comune di Correggio firmano l’accordo sulla gestione integrata dei sistemi di videosorveglianza

firma-accordoE’ stato firmato questa mattina in Prefettura l’accordo per la gestione integrata dei sistemi di videosorveglianza tramite collegamento al Sistema centralizzato nazionale targhe e transiti (Scntt) siglato tra il Comune di Correggio, l’Unione dei Comuni “Bassa Reggiana” e l’Unione dei Comuni “Val d’Enza”. Ad apporre la firma su questo importante documento il prefetto Raffaele Ruberto, il questore Isabella Fusiello, il colonnello Antonino Buda, comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Ippazio Bleve, comandante provinciale della Guardia di Finanza,  il sindaco di Correggio Ilenia Malavasi, il presidente dell’Unione dei Comuni ” Bassa Reggiana” Giammaria Manghi e il presidente dell’Unione dei Comuni “Val d’Enza” Paolo Colli, oltre ai comandanti dei rispettivi corpi di polizia municipale.

Grazie a questo accordo operativo, un’area che copre circa la metà dell’intero territorio provinciale sarà monitorata da un sistema integrato di videosorveglianza, consentendo controlli per la sicurezza stradale e quella urbana: verranno così messi “in rete” i 24 varchi presenti sul territorio dell’Unione “Bassa Reggiana”, i 9 dell’Unione “Val d’Enza” e i 2 del Comune di Correggio, arrivando così a creare un unico sistema che per dimensioni dell’area interessata non ha equivalenti in tutta la regione Emilia Romagna. Il sistema è composto dunque in totale da 35 varchi posizionati sulle principali strade di accesso dei 17 Comuni, a loro volta costituiti da 1 o 2 telecamere di videosorveglianza tradizionale alle quali sono collegate delle telecamere Ocr (Optical Character Recognition) in grado di leggere le targhe (anche in notturna) e i caratteri evidenziati nei veicoli ripresi dalle prime telecamere.

In questo modo nei territori interessati sarà attivo un sistema di controllo degli accessi che consenta di monitorare le più importanti strade (in questo ampio territorio sono compresi tra l’altro due caselli autostradali, quello di Reggiolo e quello di Campegine) e segnalare alle polizie locali e alle altre forze dell’ordine l’accesso di mezzi potenzialmente pericolosi perché oggetto di furto o sottoposti a provvedimento di ricerca, confisca o sequestro. Il sistema è infatti in grado di interfacciarsi con le più importanti banche dati in uso alle forze dell’ordine e, tramite la Questura, al Scntt, per rilevare anche eventuali cause di interdizione dei veicoli dalla circolazione dovute a qualsivoglia motivazione. Inoltre, ogni forza di polizia che aderisce al progetto potrà predisporre una propria black-list contente le targhe di veicoli ritenuti di interesse e delle quali è utile riconoscere o ricostruire i movimenti. Attraverso la fotografia alle targhe, le telecamere saranno inoltre in grado di segnalare in tempo reale se quel veicolo sia assicurato e sia stato sottoposto a revisione. Non sarà però possibile multare coloro che non saranno in regola semplicemente attraverso una ripresa, come invece avviene con gli autovelox. La sanzione ai trasgressori sarà possibile soltanto in caso di intervento delle forze dell’ordine.

Queste apparecchiature sono state interamente finanziate dagli enti locali: l’Unione “Bassa Reggiana” ha investito 150mila euro, l’Unione “Val d’Enza” 121mila e il Comune di Correggio 130mila euro solo negli ultimi due anni (il progetto era infatti partito nella scorsa legislatura).

“Questo accordo – ha spiegato il prefetto Raffaele Ruberto – costituisce un’importante novità, che consentirà alle forze dell’ordine interventi a tutto campo. E’ frutto di un lavoro durato nel tempo, che ha visto l’impegno degli enti locali chiamati a fronteggiare l’aumento di alcuni reati, specialmente di stampo predatorio”. Unanime il commento di Manghi Malavasi e Colli, che hanno sottolineato l’importante passo in avanti sul tema della sicurezza, e l’importanza della collaborazione tra i territori interessati in termini di presidio del territorio.
















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