Per combattere l’evasione delle multinazionali in Europa, che costa agli Stati 50-70 miliardi di euro all’anno, la Commissione ha proposto nuovi obblighi di trasparenza che costringeranno le aziende a pubblicare in ogni Paese dove operano, le informazioni fiscali più importanti come profitti, tasse pagate, natura delle attività. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti. I cittadini vedranno chi paga, quanto e dove e vedranno se qualcuno ha spostato profitti all’estero. La direttiva, che introduce i nuovi obblighi, era già prevista da tempo e quindi non è una risposta diretta ai Panama Papers, ma può comunque aiutare a fare luce su quelle multinazionali che cercano di nascondere i propri profitti per sfuggire al fisco. Con l’obbligo di pubblicazione Paese per Paese, Bruxelles si spinge oltre gli standard Ocse in materia di trasparenza. Le nuove regole si applicano alle multinazionali più grandi, quelle cioè con un fatturato di almeno 750 milioni di euro annui. Dovranno pubblicare, in ogni Stato dove hanno una filiale, l’elenco dei profitti al netto delle tasse, l’ammontare delle tasse richieste e di quelle pagate, la natura delle attività, il numero di dipendenti, guadagni accumulati in altro modo. E dovranno rendere note anche le tasse pagate nei Paesi fuori dalla Ue.
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