“L’occupazione abusiva dell’ex caserma di via Sant’Eufemia, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, pone un serio problema di rispetto della legalità e dell’ordine pubblico e segnala al tempo stesso l’esistenza di un profondo malessere sociale di segmenti della società, sui quali fanno presa iniziative politiche dannose e fuorvianti”. Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 14 aprile all’interrogazione di Marco Forghieri del Pd sull’occupazione del comparto Sant’Eufemia, di proprietà della Cassa dei Depositi e dei Prestiti, quindi del Demanio.
Il consigliere ha chiesto quali modalità di risoluzione la Giunta adotterebbe nel caso la proprietà dello stabile fosse del Comune, quali strumenti vengono messi in campo dai servizi sociali comunali in queste situazioni, specialmente in riferimento alla eventuale permanenza di minori, “quali sono i provvedimenti messi in atto dalle autorità competenti per il caso in questione, eventualmente concertati, con il Comune” e qual è la posizione dell’Amministrazione “circa le occupazioni abusive, al fine di garantire, la pubblica sicurezza”.
“Il problema degli alloggi non può trovare risposta in iniziative illegali ed estemporanee e nemmeno con misure sociali di emergenza”, ha affermato Muzzarelli. A questo proposito il Comune di Modena agisce in varie direzioni, la prima delle quali è la richiesta al Governo e alla Regione di aumentare gli investimenti in edilizia residenziale pubblica, per avvicinare l’Italia alle percentuali delle migliori esperienze europee. Accanto all’Erp ci sono l’Ers, l’Agenzia Casa e il Fondo Affitti. “In questo contesto – ha ribadito il sindaco – esiste evidentemente anche il tema degli edifici abbandonati o inutilizzati, su cui è certamente opportuno svolgere approfondimenti nazionali, regionali e locali, ma la premessa di ogni soluzione è il pieno rispetto della legalità.
“Le occupazioni abusive di edifici, pubblici o privati, non sono accettabili. Sono illegali e giustamente passibili di denuncia, con conseguenze che possono creare serie difficoltà ai protagonisti, in particolare a immigrati che potrebbero mettere a rischio il diritto di permanenza in Italia”, ha continuato il sindaco spiegando i criteri secondo i quali l’Amministrazione ha impostato la sua azione. “Per queste ragioni la Giunta non intende legittimare, né direttamente né indirettamente, tali atti e non riconosce i loro promotori come interlocutori politici. Ogni dialogo politico ha come presupposto il rispetto della legalità”.
Il sindaco ha quindi spiegato che l’occupazione di stabili abbandonati comporta inoltre problemi di incolumità per le persone e, spesso, le condizioni abitative sono carenti ed espongono anziani e minori a ulteriori rischi igienici e sanitari, rendendo ancor più pressante l’esigenza di interventi per ripristinare la legalità e a offrire alle famiglie alternative dignitose e rispettose delle regole della convivenza civile.
“Il compito di intervenire per sgomberare i locali e ripristinare la legalità, nei modi e nei tempi più opportuni compete ovviamente alle Autorità di Pubblica Sicurezza, con le quali l’amministrazione si è rapportata da subito”, ha precisato Muzzarelli che ha anche annunciato per i prossimi giorni “un nuovo incontro del Comitato ordine e sicurezza pubblica in cui insieme a Prefetto e Questore faremo il punto sugli eventuali interventi per il ripristino della legalità”.
Infine, Muzzarelli ha sottolineato che da parte sua, l’amministrazione comunale ha garantito piena disponibilità a farsi carico del lato sociale della vicenda, secondo i metodi e gli indirizzi adottati dal Comune. Ha ricordato la disponibilità, fin dal primo giorno, a censire le persone presenti nell’ex caserma per individuare le reali necessità e le soluzioni specifiche e come al primo incontro si siano presentati gli esponenti delle associazioni, per cui non è stato possibile avviare la verifica delle condizioni degli occupanti. Il nuovo incontro del 12 aprile con gli operatori dei Servizi sociali si è invece svolto regolarmente, in un clima di collaborazione, e ha consentito di acquisire le prime informazioni utili. Trattandosi in prevalenza di stranieri e di casi diversificati, occorrono ulteriori verifiche e approfondimenti.
Infine, ha ricordato che “il Comune ha una collaudata esperienza in materia di assistenza alle famiglie e sostiene economicamente oltre 1700 casi, ma di fronte alla crisi del mercato del lavoro e degli alloggi, le sole risorse comunali sono insufficienti. È urgente l’introduzione di misure nazionali e regionali di sostegno al reddito e di contrasto della povertà assoluta, misure contenute nella legge di stabilità e annunciate, che devono tradursi rapidamente in opportunità reali”.
In sede di replica Forghieri ha sottolineato: “Il mio obiettivo era di separare la polemica politica dai bisogni delle famiglie e la risposta mi pare vada in questa direzione. Mi vede d’accordo l’idea che prima di tutto bisogna far rispettare la legge. Non legittimare le occupazioni va nella direzione giusta anche per tutelare i diritti più deboli, perché se non si rispetta la legge si può arrivare ad occupazione le case popolari a loro destinate. Eventualmente, se ci sono interventi puntuali da fare sarà compito dei servizi sociali provvedere con gli strumenti che da anni abbiamo e che tutt’al più hanno bisogno di vedere un incremento maggiori risorse”.