Sempre più incisiva l’azione della Guardia di Finanza a tutela dei consumatori per contrastare la commercializzazione di prodotti recanti griffes contraffatte. La Compagnia di Cesena, in particolare, ha effettuato accertamenti inerenti al commercio di beni contraffatti attraverso canali on-line, riscontrando l’esistenza, all’interno del social network “facebook”, di due pagine in cui venivano pubblicizzate ed offerte in vendita calzature recanti il marchio “GOLDEN GOOSE” contraffatto. Le opportune indagini eseguite hanno consentito di appurare che tali pagine erano riconducibili ad un ragazzo cesenate, S.S. di 28 anni.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il meccanismo ideato dal venditore, il quale pubblicizzava sulle sue pagine i prodotti, spacciati per originali, postando foto di calzature autentiche e, dopo che le stesse venivano prenotate dai clienti attraverso il social network, le ordinava da un sito cinese facendole spedire direttamente agli acquirenti, previa corresponsione di un importo (160 euro al paio) maggiorato di circa il doppio rispetto al costo da lui realmente sostenuto.
Nel corso delle indagini, dall’incrocio dei dati della corrispondenza Facebook e degli estratti della carta Poste Pay del cesenate, venivano individuati tutti i clienti che, tra il 2014 e il 2015, avevano ordinato a quest’ultimo i prodotti in questione. L’esame di tale documentazione ha consentito di identificare gli acquirenti dei prodotti contraffatti, nei cui confronti è stato avviato il procedimento di accertamento amministrativo, in relazione alla violazione dell’art. 1, 7° comma, del decreto legge nr. 35/2005.
L’attività, che si è estesa in tutto il centro nord Italia, ha consentito di segnalare alle Prefetture territorialmente competenti 60 soggetti, quali acquirenti di prodotti contraffatti e nei loro confronti veniva elevata una sanzione pari a 200 euro.
Nel corso dell’attività sono state sottoposte a sequestro amministrativo n. 20 paia di scarpe recanti il marchio “GOLDEN GOOSE” contraffatto, per un valore complessivo, sul mercato, di oltre 6.000 euro.
Il venditore è stato deferito alla locale A.G. per i reati di cui agli artt. 474 e 648 c.p. e le pagine facebook, utilizzate quale strumento per porre in essere la condotta truffaldina, sono state oscurate su ordine dell’Autorità Giudiziaria competente.
L’attività conclusa rappresenta un importante focus sull’evoluzione del mercato della contraffazione dei marchi nell’era “2.0” in quanto il giovane cesenate, con l’innovativo modus operandi da lui ideato, faceva soltanto da tramite, pubblicizzando le calzature e ricevendo solo gli ordinativi dagli acquirenti per poi far recapitare a questi ultimi il pacco contenente il prodotto desiderato. In tal modo, il venditore evita di crearsi “un magazzino” che potrebbe comportare ingenti rischi in occasione di una perquisizione delle Forze di Polizia e trasferisce tutto il rischio direttamente all’acquirente finale che potrebbe rischiare, in occasione di un’ispezione postale del pacco, anche una denuncia penale all’Autorità giudiziaria per commercio di prodotti contraffatti, con il sequestro della merce.
Il commercio di prodotti contraffatti danneggia il funzionamento del mercato, penalizza gli imprenditori onesti e rappresenta comunque un rischio per i consumatori, convinti di aver acquistato prodotti originali che, invece, si ritrovano a possedere prodotti confezionati con materiale scadente ed, in alcuni casi, pericoloso per la salute.
Si tratta di condotte illecite che vengono contrastate dalla Guardia di Finanza a tutela delle attività economiche e dei consumatori. L’operazione di servizio della Compagnia di Cesena, infatti, rientra nel più generale programma, disposto dal Comando Provinciale di Forlì-Cesena, di intensificazione dell’azione di contrasto alla vendita di prodotti con marchi contraffatti, anche a mezzo internet.