Fermato dai carabinieri della Stazione di Campagnola Emilia, impegnati nei controlli straordinari di quel centro, si è spacciato per cittadino greco incensurato esibendo anche i relativi documenti di identità: si è rivelato invece un cittadino albanese con precedenti di polizia per vari reati tra cui il soggiorno illegale nel territorio dello stato italiano. L’esito delle indagini dattiloscopiche sulle sue impronte digitali hanno rivelato la sua reale identità accertando di conseguenza che oltre ad aver fornito false generalità era in possesso di documenti falsi. Con l’accusa di false attestazioni a pubblico ufficiale sulla identità personale, uso di atto falso e soggiorno illegale nel territorio nazionale i Carabinieri di Campagnola Emilia hanno denunciato alla Procura reggiana un cittadino albanese 30enne in Italia senza fissa dimora. A lui i militari hanno sequestrato la carta d’identità e la patente di guida intestati a un cittadino greco inesistente in quanto rivelatisi documenti falsi.
L’origine dei fatti l’altro pomeriggio quando nel corso di un controllo alla circolazione stradale eseguito in via Roma di Campagnola Emilia i Carabinieri della locale Stazione, durante un servizio coordinato di controllo del territorio, fermavano un’autovettura condotta da un giovane straniero. Durante le procedure di identificazione il conducente forniva le generalità ai Carabinieri sostenendo essere un cittadino greco e consegnando a sostegno di quanto dichiarato i relativi documenti (carta d’identità e patente di guida). Il nervosismo trapelato dal volto del giovane congiuntamente ad alcune discrasie rilevate nei documenti esibiti ha insospettito gli operanti che conducevano l’uomo in caserma per sottoporlo ai rilievi dattiloscopici. Tali verifiche permettevano di acclarare che il cittadino greco veniva identificato per il sunnominato 30enne albanese. Con la reale identità cambiava anche lo status giuridico dell’interessato che con le false generalità risultava incensurato mentre con l’identità scoperta dai Carabinieri risultava censito alla banca risultando il soggiorno illegale in Italia. I documenti venivano sequestrati mentre il 30enne avviato per le procedure d’espulsione veniva denunciato in ordine ai citati riferimenti normativi violati.