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Aemilia, Manghi: alla sbarra non c’è un’intera comunità

Angeli-Manghi-CarlettiSi è aperta questa mattina la prima udienza per il processo Aemilia, nell’aula speciale costruita a tempo di record nel cortile del tribunale di Reggio Emilia. Presente il presidente della Regione Stefano Bonaccini e diversi sindaci emiliani dei Comuni che si sono costituiti parte civile.

“Questo non è un processo ad una comunità nella sua interezza, ma ad un gruppo di persone, ad un sistema che ha prodotto eversione mafiosa: la comunità reggiana è quella che si è ritrovata lunedì in piazza insieme a tantissimi giovani per riaffermare il proprio convinto rifiuto a ogni tentativo di prevaricazione e di infiltrazione mafiosa e per tenere alta, anche dal punt0 di vista culturale, una barriera che siamo impegnati a rafforzare sempre di più”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi a margine del processo Aemilia, apertosi questa mattina nell’aula-bunker appositamente allestita nel cortile del Palazzo di giustizia di Reggio Emilia.

La Provincia di Reggio Emilia si è infatti costituita parte civile al maxiprocesso attraverso l’avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna insieme ai Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo. “La costituzione a parte civile è una assunzione di responsabilità in nome e per conto di tutti i comuni del territorio: avanzata, e accolta, all’udienza preliminare per tutti i procedimenti relativi ai reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e di concorso esterno, oggi l’abbiamo estesa anche ai delitti e ai reati di scopo”, ha aggiunto il presidente Manghi che questa mattina si è presentato nell’aula-bunker insieme ai sindaci di Bibbiano, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo  (quello di Brescello come noto è commissariato).

Come illustrato all’udienza preliminare svoltasi a Bologna tra ottobre e novembre  dall’avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna, che è affiancato dal legale di Palazzo Allende Alessandro Merlo, la Provincia di Reggio Emilia e i cinque Comuni si ritengono “persona offesa e danneggiata rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio dell’ente o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all’ente stesso”. Analoga, ma distinta iniziativa, è stata attuata anche dal Comune di Reggio Emilia e dalla Regione Emilia-Romagna, pure presenti questa mattina col sindaco Vecchi e il presidente Bonaccini.

















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