Spettabile Direttore ,
sono sincera nel dirLe che non avrei mai voluto scrivere questa lettera e renderla pubblica, pubblica perché è giusto che tutti i diabetici del Distretto e i cittadini sappiano le ragioni per cui la sede della Diabetologia del Distretto n.4 , ancora dopo 5 anni dalla richiesta, debba restare sul corridoio di passaggio tra il CUP , la SAUB e la HALL dell’Ospedale , il CIP e le casse , il ritiro referto e il punto informazione, il punto ristoro e la farmacia .
La Diabetologia e i suoi operatori lavorano in corridoio, sono costretti a inventare degli escamotage per non violare la privacy dei pazienti per non dire davanti a chi passa i cognomi dei malati che sono in attesa di fare lo stick , una curva da carico, o ritirare i presidi.
Persino gli infermieri, che entrano ed escono dagli ambulatori, devono stare attenti ai carrelli della farmacia e della biancheria in transito, trattandosi di uno dei corridoi di collegamento e di maggiore passaggio di persone e di servizi.
La nostra associazione ha sollevato il problema della privacy da 6 anni circa, chiedendo a suo tempo formalmente la possibilità di rivedere la collocazione della Diabetologia, che ora è collocata parte, quella predominante, nel corridoio sopra menzionato, ma ancora parte, e con ulteriori disagi, in altri ambulatori (medicazioni ulcere ad esempio) presso l’area CUP e prelievi.
Nel corso di questi 5 anni l’unico spazio che avrebbe potuto contenere tutti i servizi della Diabetologia era ed è ancora al 4° PIANO, a fianco del Day ospital oncologico.
Sono stati 5 anni di attesa, non contestiamo il fatto che per primi sono stati ospitati i pazienti psichiatrici, poi i degenti della casa di riposo Casa Serena, poi i terremotati dell’area di Carpi ed infine la Neuropsichiatria Infantile che si trovava nell’edificio della ex Villa Fiorita (sede del Consultorio e di altre attività socio sanitarie), a causa del problema formaldeide.
Abbiamo aspettato invano 5 anni, nei giorni scorsi in occasione del C.C.M, alla domanda sul rientro in villa Fiorita dei Servizi sopracitati, ci siamo sentiti dire che la Neuro psichiatria infantile resterà presso la palazzina dell’ospedale al 4 Piano.
Francamente, la nostra indignazione è stata fortissima essendo noi stati i primi a chiederlo, ma anche la frustrazione: abbiamo sentito tutta l’ inutilità del nostro lavoro, la mancanza di considerazione per quello che abbiamo come Associazione contribuito generosamente a costruire per i pazienti cronici, per i giovani diabetici che purtroppo sono colpiti improvvisamente da una patologia cronica e che hanno bisogno di assistenza psicologica in un ambiente accogliente, per i Gruppi di auto aiuto, per gli obesi e i border-line bisognosi di terapie e interventi individualizzati.
Lavoriamo in collaborazione stretta con i medici e il personale infermieristico al fine di programmare delle attività di mantenimento della salute attraverso l’attività fisica, abbiamo fatto convenzioni con podologi, convenzioni con palestre e piscine, ci siamo fatti carico della consulenza psicologica, fino ad oggi, accompagniamo alle passeggiate tutti coloro che vengono agli appuntamenti del lunedì e mercoledì, sia per chi lo fa per prevenzione che per chi è colpito dalla patologia.
Abbiamo lavorato per farci donare il BIO_TESIOMETRO e il NEURO TEST, per accorciare le liste di attesa ed avere un riscontro immediato della patologia neurologica, per prevenire la stessa .
Tutto questo con TROPPA PAZIENZA, sempre cercando di capire le ragioni della Asl sull’uso del 4° piano.
Ma oggi non possiamo più tacere, spettabile Direttore, essendo io stata presente all’Incontro che Lei ha fatto con tutti i C.C.M . per dirci quanto è importante il ruolo delle Associazioni, e che ogni paziente recuperato è un risparmio per l’azienda, come pensiamo anche noi. Abbiamo misurato la scarsa credibilità di quelle affermazioni.
Ci siamo sentiti traditi, poiché veniamo consultati solo per dirimere delle situazioni di stress con i cittadini, per fare da cuscinetto tra i pazienti scontenti delle prestazioni o della lungaggine delle pratiche, e per tante altre controversie.
Crediamo che si potesse fare in altro modo , chiedere un parere anche al Direttore del Distretto, pur essendo in via di sostituzione, oppure alla nuova Direttrice, che si dovesse almeno avere la considerazione di consultare per un parere la Diabetologia, i medici, le infermiere, le coordinatrice del servizio, congiuntamente, in via informale , con la responsabile del servizio di Psichiatria infantile, avremmo così potuto confrontarci. Apprenndendo poi dalla stampa locale che la suddetta è stata nominata Direttore del Distretto.
I nostri soci forse hanno ragione quando mi dicono che i malati di diabete sono solo una fonte di guadagno per le case farmaceutiche , che sono troppi e quindi di peso.
Ricordo che i controlli sono stati allungati a 4-5 e persino 6 mesi, che non c’è il tempo fisico di fare la visita ai piedi almeno 1 volta l’anno, non vorremmo che poco alla volta, con gli ambulatori dislocati su vari piani e il superaffollamento nel corridoio, nonostante l’affidamento ai medici di base che però, pur preparati, non possono avere il costante aggiornamento scientifico e terapeutico che ha il centro, noi anziché fare prevenzione e cura , mettere in atto Il Piano Nazionale sulla Malattia Diabetica in cui il malato è soggetto attivo,noi appunto resteremo al centro del nostro corridoio, nel quale non riusciamo neppure a fare dei piccoli gruppi di scambio di opinioni sulle cure, sui progetti, sui nostri cedimenti, poiché creda convivere con il diabete è molto faticoso.
Il 4 piano sarebbe stato il luogo ideale per tenere insieme tutto questo, e noi ci saremmo fatti carico di allestire anche l’attesa e l’avvio all’attività fisica.
La invitiamo a passare una mattina nel corridoio della diabetologia “ aperta” a tutto il passaggio , nel quale la conversazione è molto viva e dove (sa Sassuolo è piccolo ), quando un amico ti vede ti chiede : ma dai! hai il diabete, non lo sapevo! Poveretto è una brutta malattia! Sai ad un mio parente hanno tagliato le dita dei piedi, oppure gli è venuto un altro “accidente”. Questa è purtroppo la nostra privacy.
Mi sento di rendere pubblica questa delusione, perché credo esprima il sentire dei nostri associati e dei pazienti ammalati di diabete del Distretto.
Non so cosa possiamo aspettarci da ora in poi da parte dell’Istituzione pubblica di sostegno alla nostra quotidiana e misconosciuta azione a favore dei malati.
Ci aspettiamo tuttavia un riscontro a questa nostra, perciò in attesa di conoscere le ragioni che vi hanno indotto a tale scelta senza neppure consultarci,
porgo i più cordiali saluti.
Patrizia Barbolini
(Presidente associazione “Per STAR BENE diabetici insieme per vivere meglio”)