Torna a Reggio Emilia da marzo a maggio 2016, con la sua ottava edizione, la rassegna ‘Primavera senza razzismo. Arti-Culture-Dialoghi’. Tre mesi in cui la città, parte nel Network europeo delle Città interculturali, si ‘declinerà’ più che mai al plurale: non una ma tante arti, non una ma diverse culture, che dialogano fra loro.
Ed è la cifra delle iniziative, rivolte a tutti e in particolare alle scuole, che l’Amministrazione comunale realizza dal 2009, in occasione della ‘Giornata mondiale contro il razzismo’: il 21 marzo, data istituita dalle Nazioni Unite per ricordare il massacro di Sharpeville del 1960, quando in Sudafrica 69 persone vennero uccise e 180 ferite mentre manifestavano pacificamente contro l’apartheid.
Una delle principali novità di quest’anno è rappresentata da tre incontri dedicati al dialogo interreligioso, che saranno ospitati in diversi luoghi di incontro culturale e religioso. Altre proposte pongono l’attenzione sulla relazione tra cibo e cultura e tra cibo e luoghi di distribuzione e consumo. Su questo tema, da segnalare i Laboratori di educazione interculturale costruiti con gli studenti degli istituti superiori Zanelli e Motti, che mapperanno esercenti e ristoratori in considerazione della cultura, dell’origine etnica e del Paese di provenienza, e prodotti del mercato del contadino.
Primavera senza razzismo è stata presentata in una conferenza stampa da Serena Foracchia, assessora alla Città interculturale, Marwa Mahmoud che ha presentato le attività e i percorsi di economia solidale per la Fondazione Mondinsieme, Alessandro Mafrica per Agesci, Gmi e Cisv, e Ousmane Coulibaly, un giovane della Costa d’Avorio che ha portato la testimonianza della sua esperienza di attore allo spettacolo ‘Questo è il nome’, assieme ai registi Bernardino Bonzani e Monica Morini.
“Sebbene ci teniamo a ricordare che il territorio di Reggio Emilia e l’Amministrazione comunale sono impegnati nella lotta alle discriminazioni tutto l’anno, è bene avere una data e un tempo per le celebrazioni — ha detto l’assessora Foracchia — e questa ‘Settimana d’azione contro il razzismo’ è la giusta occasione. Abbiamo programmato un calendario di tre mesi di attività, dove sono presenti azioni che rimandano alla sensibilità in questi temi. I destinatari privilegiati di queste iniziative sono in particolare i giovani e le nuove generazioni. Crediamo che, anche quando si tratta di diritti, l’arte, la cultura e il dialogo siano forme che riescono ad arrivare in modo diretto. Sono stati previsti degli incontri dedicati al dialogo interreligioso in luoghi simbolo della città, laboratori interculturali, spettacoli di teatro, proiezioni.
“Siamo sempre stati in prima linea sul tema delle discriminazioni e dei diritti umani, lo siamo da quando Reggio Emilia non era neppure una città interculturale — ha concluso l’assessora — Non abbiamo esitato negli anni Sessanta e Settanta, quando siamo stati al fianco di cause internazionali, come la lotta all’apartheid. Certamente oggi, che siamo città interculturale, possiamo testimoniare con forza l’impegno politico e l’obbligo che abbiamo assunto, con la concretezza delle nostre azioni”.
“Abbiamo riscontrato una necessità, parlando coi ragazzi delle superiori, di apertura al dialogo, al confronto, di approfondimento di certe tematiche — ha sottolineato Mafrica, che si è occupato dell’organizzazione degli incontri dedicati al dialogo tra religioni per Agesci e Giovani musulmani d’Italia — Abbiamo così organizzato un incontro sulla disinformazione nei media, un dialogo interreligioso e un incontro per leggere gli avvenimenti in un’ottica geopolitica. E pensiamo di proporre un altro ciclo di incontri appena possibile”.
Alla conferenza è intervenuto l’attore Ousmane, che ha raccontato di essere arrivato dalla Costa d’Avorio scappando dalla guerra: “Ho perso la famiglia nella mia terra, e sono scappato perché cercavo la pace. È stato un viaggio davvero molto duro; quando sono arrivato ho deciso di fare teatro e condividere la mia storia, e la storia del mio Paese. Voi qui in Italia, e in particolare a Reggio Emilia, mi avete insegnato che non è importante di che colore sono, ma cosa so fare, cosa sono capace di fare”.
PRIMAVERA SENZA RAZZISMO — Con questa edizione di Primavera senza razzismo, inoltre, il Comune di Reggio Emilia aderisce alla dodicesima ‘Settimana di azione contro il razzismo’, organizzata in tutta Italia dal 14 al 21 marzo dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e dal Dipartimento per le pari opportunità in collaborazione con Anci e Miur. Quest’anno la campagna di sensibilizzazione ha come slogan ‘Accendi la mente, spegni i pregiudizi’, per sottolineare come la formazione, la cultura e l’educazione siano strumenti di fondamentale importanza contro la paura della diversità.
La rassegna Primavera senza razzismo nasce dunque per promuovere il confronto tra culture diverse e per combattere ogni pregiudizio e discriminazione, a partire dalle attività di educazione interculturale nelle scuole, dalla partecipazione dei giovani e delle associazioni, insieme per una società che non esclude e che vive la diversità culturale come opportunità di crescita e confronto.
Le iniziative contro la discriminazione che si terranno nel territorio di Reggio Emilia si realizzano in collaborazione con Biblioteca Panizzi, Ufficio Cinema e Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, Ufficio Sprar, Regione Emilia-Romagna, Unar, ministero per i Beni e le Attività culturali, Fondazione Mondinsieme, Fondazione E35, Teatro dell’Orsa, Liceo Iess, Dimora d’Abramo, Agesci (Agenzia educativa scout cattolici italiani), Gmi (Giovani musulmani d’Italia), Cisv ((Children international summer villages), Istituto Zanelli, Istituto Motti, Cgil.
Il programma di Primavera senza razzismo 2016
BIBLIOTECHE CONTRO IL RAZZISMO — Dal 18 al 26 marzo le sedi della Biblioteca Panizzi ospiteranno una vetrina tematica con una selezione di opere letterarie e video, dedicate alla lotta alle discriminazioni razziali.
REGGIO INTERCULTURALE E INTERNAZIONALE — Nell’ambito della European Week che va dal 13 al 19 marzo, il Liceo paritario Iess sarà coinvolto in uno scambio culturale con altre cinque scuole europee che vedrà a Reggio la presenza di una delegazione composta da 23 studenti; la stessa settimana in occasione dello Spring Break sarà ospite della città una delegazione studentesca della città gemella di Fort Worth. Le delegazioni condivideranno alcuni momenti istituzionali e laboratoriali a cura degli operatori delle Fondazione Mondinsieme e di E35.
TEATRO — Domenica 20 marzo alle ore 18 al teatro Cavallerizza (via Allegri 15, Reggio Emilia) si terrà lo spettacolo ‘Questo è il mio nome’, con i richiedenti asilo e rifugiati ospitati a Reggio Emilia. Da Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria e Gambia, sul palco si srotolano le forme di ‘Odissei’ in viaggio. Storie incise nella polvere e nella carne, scintille di memoria, passi protesi in avanti e occhi che guardano indietro. “Non dimenticare di portare scarpe buone per il viaggio. Non dimenticare i bambini. Non dimenticare il mio nome”. Lo spettacolo, promosso in collaborazione dal teatro dell’Orsa, Dimora d’Abramo, Ufficio Sprar, Ministero ai Beni e alle attività culturali e Cgil, avrà un costo di ingresso di 8 euro e sarà riproposto, riservato alle scuole, lunedì 21 marzo alle ore 9 e alle ore 11, al costo di 5 euro.
IL TERZO TEMPO – Lo spazio culturale Orologio e Officina Educativa promuoveranno ogni lunedì e mercoledì di maggio (allo Spazio Orologio di via Massenet 17, Reggio Emilia) diversi momenti dedicati alla narrazione e al gioco dei Paesi rappresentati a Reggio da comunità straniere. Saranno numerose le attività che richiamano orizzonti lontani e culture differenti a partire dai giochi da tavolo, a narrazioni tematiche, favole e fiabe legate alle tradizioni di altrove. Si parte lunedì 21 marzo alle 17 allo spazio culturale Orologio con narrazioni e letture tematiche dedicate alla lotta alle discriminazioni, e si prosegue il 23 marzo alle ore 17, sempre nello spazio Orologio, si terranno letture e giochi del mondo.
CINEMA — Protagonista della rassegna ‘Doc in Tour-Documentari in Emilia Romagna’ e del Festival del Cinema Africano di Milano, sarà proiettato al cinema Rosebud mercoledì 6 aprile alle ore 20.30 ‘Ihsane e il paese di papà’ realizzato dalla documentarista Nicoletta Manzini, responsabile della progettazione della Fondazione Mondinsieme. Il film è un viaggio alla ricerca della propria origine, una domanda sempre aperta e sempre diversa: che cosa vuol dire essere straniero? Perchè Ihsane è una ragazza di 22 anni nata in Marocco e cresciuta in Italia, che interpella se stessa e il suo essere ponte tra due culture. Il costo per la visione del film di mercoledì 6 aprile è di 5 euro per ingresso intero, 4 euro per ingresso ridotto. Il film sarà inoltre proiettato la mattina del 6 aprile per le scuole, al costo di 3 euro.
DIALOGHI – Tre incontri dedicati al dialogo interreligioso che saranno ospitati in tre luoghi simbolici di Reggio Emilia. Dialoghi – Siamo tutti sulla stessa panchina è la rassegna organizzata dalla partnership tra Agesci (agenzia educativa scout cattolici), Gmi (Giovani Musulamni d’Italia) e Cisv (Children international summer villages) in collaborazione con la Fondazione Mondinsieme.
Gli incontri per aprirsi al dialogo e al confronto, iniziano domenica 3 aprile alle ore 17 alla parrocchia di Regina Pacis con ‘Dentro la notizia: informazione e disinformazione tra social media, giornali e televisione’ con Serena Foracchia, Augusto Valeriani e Brahim Marrad. Domenica 17 aprile alle ore 17 appuntamento alla ex Sinagoga con ‘Dialogando: le differenze possono unire?’ con Patrizia Khadija Dal Monte e Vittorio Robiati Bendaud. Domenica 15 maggio alle ore 17 al Centro Islamico di via Monari con Alessandro Ferrari, Sabika Shah Povia e Lorenzo Declich.
– È stato avviato un progetto con gli istituti superiori Zanelli e Motti nell’ambito del quale saranno coinvolte più classi con laboratori di educazione interculturale. L’istituto Zanelli vedrà gli studenti protagonisti di una ricerca all’interno dei prodotti venduti nel mercato contadino che si svolge il sabato mattina in piazza Fontanesi. L’obiettivo è quello di ‘tracciare’ la storia dei prodotti, spesso coltivati a Km0, ma che hanno origine iniziale straniera (per esempio pomodori e patate), oltre che far scoprire come vengono utilizzati in ambito alimentare la frutta e la verdura nel mondo. L’istituto Motti vedrà gli studenti protagonisti di un aggiornamento della mappatura realizzata nell’anno scolastico 2009/2010 tracciando gli esercizi commerciali e i ristoranti di provenienza etnica e straniera del territorio comunale.