La Regione ha chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per le eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito l’Emilia-Romagna tra il 27 febbraio e il 6 marzo scorso. Lo ha annunciato oggi l’assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo in Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità. Per far fronte alle criticità idrogeologiche, comprese quelle aperte dall’ultima ondata di maltempo, l’assessore ha anche anticipato che saranno stanziati ulteriori 3 milioni di euro dal bilancio regionale 2016.
“Il presidente Bonaccini ha già richiesto l’avvio delle procedure per ottenere lo stato di emergenza nazionale – ha spiegato Gazzolo -. Ci siamo mossi con la massima rapidità possibile. Dal 29 al 31 marzo nelle aree maggiormente colpite dal maltempo saranno presenti i tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile per effettuare i sopralluoghi necessari; soltanto dopo queste verifiche il Dipartimento potrà proporre al Consiglio dei Ministri la deliberazione dello stato d’emergenza. Nel frattempo – ha concluso l’assessore – abbiamo già deciso lo stanziamento aggiuntivo all’Agenzia di Protezione civile di 3 milioni di euro, che sarà formalmente deliberato nei prossimi giorni dalla Giunta: 2 milioni saranno destinati ai Comuni e 1 milione ai Servizi tecnici di bacino per realizzare interventi di somma urgenza”.
Durante la relazione l’assessore Gazzolo ha anche fornito i numeri relativi ai danni. Secondo una prima stima, secondo le segnalazioni di Enti locali, Servizi tecnici di bacino, Consorzi e Aipo, i danni ammontano a 47,4 milioni; l’importo maggiore, con 11,1 milioni, riguarda la provincia di Modena, a seguire Piacenza (9,06 milioni), Reggio Emilia (8,83), Parma (6,74), Forlì-Cesena (3,78), Ravenna (3,5), Ferrara (3) e Bologna (1,33), dove le piogge hanno interessato principalmente la fascia appenninica.
In totale sono state 1.027 le segnalazioni di danni o criticità e 153 i comuni coinvolti in tutte le province, ad eccezione di Rimini; 1.790 utenze hanno subìto disservizi e interruzione di energia elettrica; 53 sono gli edifici privati e 49 le attività produttive danneggiate. La maggior parte delle segnalazioni riguardano criticità idrauliche, allagamenti, dissesti e cedimenti stradali.