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Furti in campagna senza freni preoccupano gli agricoltori

CIA-CorreggioNon era all’ordine del giorno, ma la questione furti nelle campagne ha acceso immediatamente l’assemblea di Zona della CIA Agricoltori italiani di Correggio, che ha visto una folta partecipazione di imprenditori agricoli; in avvio ha sollevato il problema il presidente zonale Marco Cigarini: i furti dei cavi elettrici (quindi del rame) ad alcune cantine che ne hanno bloccato del tutto l’attività, sono gli episodi più clamorosi di uno stillicidio che vede sparire trattori ed altri mezzi agricoli, carburanti ed un po’ di tutto. Uno dei presenti, titolare di un’attività ortofrutticola con due punti vendita in strutture collocate ai margini di strade, l’estate scorsa ha contato ben cinque episodi di effrazione e visto sparire prodotti ed attrezzature.

A questo tema ha dato una propria risposta nel suo saluto il Sindaco di Correggio Ilenia Malavasi, che ha segnalato come si stia dotando il territorio, anche le zone più isolate, di telecamere, oltre a sollecitare l’opera integrata delle forze dell’ordine. Da parte sua Gianni Catellani – molto stimato tra gli agricoltori – ha sollecitato la crescita di forme di collaborazione tra gli stessi, in modo da formare reti di controllo del territorio agricolo.

Altro tema emerso, creando preoccupazione, riguarda il Piano regionale di sviluppo rurale, che sta per entrare nel vivo con diversi bandi appena chiusi o in fase di partenza, è stato quello relativo all’agricoltura integrata, sulla quale a chiusura del bando le domande presentate risultano nettamente superiori alle disponibilità finanziarie della Regione (8 milioni contro richieste per 26!). Una zona viticola come quella di Correggio è particolarmente interessata a queste forme più ‘leggere’ di protezione delle colture, ma questo significa maggiori costi, e se i rimborsi-incentivo dovessero mancare suonerebbe una beffa per l’impegno dei produttori.

“Una situazione cui va trovato rimedio – sostiene il presidente provinciale CIA Antenore Cervi – anche con ulteriori stanziamenti nazionali, perché un’agricoltura meno impattante l’ambiente è interesse di tutti i cittadini, e gli agricoltori da questo punto di vista si propongono, con queste metodologie che peraltro hanno avuto origine proprio nella nostra regione prima di essere adottate a livello europeo, sempre più come presidio del territorio.

 

 

















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