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Sabato al Policlinico di Modena si parla della salute della pelle

Unimore-medicina-chirurgiaLa Struttura Complessa di Dermatologia del Policlinico, diretta dal prof. Giovanni Pellacani, ha organizzato per sabato 12 marzo dalle 9,30 alle 12,30 nell’Aula Magna del Centro Didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia (Policlinico, via del Pozzo) un incontro tra medici e pazienti per fare il punto sulle patologie della pelle e, in particolare sulla psoriasi e i tumori cutanei.  Realizzato grazie al contributo della Fondazione Natalino Corazza – che ha tra gli obiettivi il sostegno della ricerca in ambito dermatologico – è rivolto principalmente ai soggetti che soffrono di psoriasi, di tumori cutanei o di altre malattie della pelle ad essa correlate con lo scopo di fornire informazioni sulle novità nella ricerca e nei trattamenti disponibili per lo studio e la cura di queste malattie della pelle attraverso un dibattito attivo fra medici e pazienti.

 

Psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata dalla presenza di placche arrossate, ricoperte da squame, spesso pruriginose. E’ una malattia molto diffusa, interessa oltre il 2% della popolazione, soprattutto nella fascia di età fra i 20 ed il 50 anni. Quindi, nella provincia di Modena si stima vi siano almeno 15000 persone affette da psoriasi.

La forma clinica più comune si manifesta con placche eritemato-desquamanti dai bordi netti che generalmente sono localizzate ai gomiti, alle ginocchia ed al cuoio capelluto; circa un terzo dei pazienti soffre di forme più estese, quindi più gravi, estremamente invalidanti.

“La malattia – spiega il dott. Andrea Conti dermatologo referente dell’Ambulatorio Psoriasi – ha una predisposizione genetica sulla quale agiscono fattori scatenanti quali alcuni farmaci, le infezioni e lo stress. E’ una vera e propria malattia sistemica in quanto è spesso associata ad patologie cardiovascolari, dismetaboliche, come obesità e diabete o articolari, come l’artrite psoriasica, oppure infiammatorie croniche intestinali”. Al momento sono disponibili numerose terapie topiche e sistemiche che vengono utilizzate in a base alla gravità del quadro clinico. “Solitamente le forme lievi ottengono buoni risultati con le terapie topiche tradizionali, mentre per le forme più estese o associate ad artrite, è necessario passare a cure sistemiche – aggiunge il dottor Conti – Le più recenti scoperte scientifiche sulle cause e sui meccanismi patogenetici della malattia hanno permesso di sviluppare nuove terapie in grado di controllare in modo efficace e persistente i sintomi della malattia. I farmaci più innovativi sono senza dubbio i cosiddetti farmaci biologici, in grado di agire in modo mirato sulla cascata patogenetica della malattia”.

 

Tumori cutanei

Tra i tumori cutanei il più noto è certo il melanoma, ma i più frequenti sono le neoplasie che originano dalle cellule che costituiscono gli strati dell’epidermide come i carcinomi basocellulari e i carcinomi squamocellulari. “Quelli della pelle sono senza dubbio i tumori più frequenti – ricorda la prof.ssa Cristina Magnoni, Responsabile della Chirurgia Dermatologica – basti pensare che secondo i dati della Skin Cancer Foundation nella popolazione americana 1 soggetto su 6 sviluppa un carcinoma della cute durante il corso della vita”. Da dati americani, australiani ed europei i carcinomi cutanei costituiscono un terzo di tutte le neoplasie con un’incidenza in rapido aumento. L’incidenza totale dei carcinomi cutanei è stimata attorno a 600.000 nuovi casi per anno. Di questi 600.000 circa 500.000 sono carcinomi basocellulari e 100-150.000 carcinomi squamocellulari con un rapporto, quindi di 4 a 1. In Italia, l’incidenza dei carcinomi cutanei è di 120 nuovi casi ogni 100.000 soggetti di sesso maschile e di 90 casi ogni 100.000 soggetti di sesso femminile con una tendenza in forte crescita.

“Questi tumori – conclude la prof.ssa Magnoni – derivano dallo strato epiteliale della cute e l’esposizione a raggi ultravioletti è la causa che maggiormente contribuisce al loro sviluppo. L’incidenza dei carcinomi cutanei nei soggetti caucasici, raddoppia ogni 8-10 gradi di latitudine avvicinandosi all’equatore con conseguente maggiore esposizione solare. Il trattamento dei tumori della pelle è solitamente chirurgico, tuttavia è possibile un approccio con terapie topiche nelle forme più iniziali. Quindi è fondamentale una diagnosi precoce per prevenire l’insorgenza di carcinomi più infiltranti e per ridurre al minimo indispensabile il ricorso alla chirurgia”.

















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