La proposta di legge della Cgil sulla Carta dei diritti vuole estendere a tutti la dignità e il riconoscimento del lavoro che viene svolto. Il lavoro come valore universale. Per le lavoratrici significa vedere riconosciuto il lavoro di cura verso i bambini e gli anziani, favorire la conciliazione tra una legittima scelta professionale e la famiglia, rompere le pareti di cristallo per avere le identiche opportunità di carriera dei colleghi maschi, ottenere la parità salariale come recita la Costituzione, non subire discriminazioni e vedere finalmente riconosciuto che le molestie sul lavoro sono tutti quei gesti e quegli atti indesiderati che molte sono state costrette a subire, poter ricongiungere e sommare tutti gli anni di lavoro parziale e frammentato per ottenere una pensione che renda la vecchiaia autonoma e dignitosa.
Il Nuovo Statuto è tutto questo e molto di più.
Non sarà per niente facile trasformare questa proposta in legge, non sarà facile invertire la tendenza. Tutti gli anni l’8 marzo ci ricorda che la forza delle donne assomiglia all’acqua che sembra scorrere tranquilla, intanto però occupa spazi, si estende, si rafforza e cresce.
Facciamo in modo che l’8 marzo del 2016 sia l’inizio di una battaglia delle donne e per le donne, per riconquistare il diritto ad un lavoro decente e dignitoso, che non degradi, che non sia umiliante per le persone, e facciamo in modo che questo diritto sia esteso a tutte le tipologie di lavoro e diventi un valore universalmente riconosciuto.
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