Rappresentiamo tutti i giorni le donne e gli uomini del 118 con orgoglio perché rappresentano un valore assoluto per il sistema sanitario emiliano romagnolo, e li rappresentiamo tutti senza distinzione di profilo: autisti, infermieri e medici. Uno dei loro punti di forza è lavorare integrati, gli uni con gli altri, in équipe, anche attraverso l’utilizzo di protocolli dell’emergenza che permettono a questi operatori di salvare migliaia di persone ogni anno.
La sospensione, da parte dell’Ordine di Bologna, dei medici che hanno autorizzato questi protocolli è un atto di forza contro l’integrazione professionale e il lavoro di équipe, teso ad affermare un modello di divisione dove tutto ruota intorno a una sola figura professionale, quasi a voler determinare un ambito dove la presenza medica risulta indispensabile sempre e in qualsiasi situazione, a prescindere dalla gravità di essa.
Prendiamo le distanze con fermezza da questo comportamento e vogliamo invece rilanciare con forza il valore dei medici stessi del 118, in quanto valore fondamentale delle équipe dell’emergenza.
Il valore del 118 non è dato dalla sommatoria delle professionalità presenti o dalla figura del medico, dell’infermiere o dell’autista, ma dalla loro integrazione in un nuovo modello che fa del lavoro in team il suo architrave.
Auspichiamo di conseguenza un ripensamento in breve dell’Ordine dei medici di Bologna, in quanto è indispensabile che tutti guardino avanti per il bene della Sanità, senza rievocare modelli ormai già superati abbondantemente dalla storia e dalla realtà dei fatti.
(La Segreteria FP CGIL Emilia Romagna)