Oggi splende il sole (ma pare sia solo una breve tregua…) e fortunatamente ieri sera si è definitivamente superata la preoccupazione per la piena dei fiumi. Preoccupazione che è stata una vera e propria angoscia per gli abitanti dei Comuni modenesi già colpiti dalla alluvione del 2014 e dal terremoto nel 2012.
Preoccupazione gestita in maniera encomiabile dai Sindaci che, specie attraverso i siti Internet istituzionali e i social network, hanno informato ora dopo ora i cittadini sull’evolversi della situazione. Ora tuttavia è tempo di creare le condizioni perché non si debba più avere paura per due giorni di pioggia.
Per fortuna gli argini dei fiumi Secchia e Panaro hanno tenuto, e una delle piene più grosse degli ultimi anni passerà. Certamente sono stati importanti gli interventi di manutenzione effettuati nei mesi scorsi, altrettanto importanti sono gli stanziamenti economici sul nodo idraulico.
Tuttavia molti interrogativi restano. E pretendono soluzioni. E chiamano in causa un tema quello della prevenzione, della manutenzione del suolo, delle politiche ambientali, che trova cittadinanza solo nei convegni o dopo l’ennesima emergenza.
Gli effetti indotti dai cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, l’incuria dell’uomo e i ritardi nell’azione legislativa anche. Non sono più rinviabili un piano straordinario sulla sicurezza idraulica e la predisposizione di piani di manutenzione preventiva.
Per questo occorre ribaltare le scelte economiche degli ultimi anni, che di fatto hanno delegato al sistema privato le scelte di politica industriale, e proporre un forte intervento pubblico, come già la Cgil propose nel 2013 con il Piano per il Lavoro volto a creare nuova occupazione, favorire l’economia verde, concentrarsi sulla prevenzione e sulla tutela dell’ambiente. In una parola occorre guardare al futuro.
(Tania Scacchetti, segretaria Cgil Modena)