Serve un punto di incontro tra scienza e industria: è a partire da questa constatazione che nasce il progetto di iLab- il laboratorio delle idee di Modena che ha dato vita a una serie di incontri – promossa in collaborazione con il Gruppo Giovani di Confimi Emilia con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale e di MHPC (Master in High Performance Computing) – che si terrà a partire dal 3 marzo alle 18 presso la sede di Modena di Confimi Emilia in via Pier Paolo Pasolini 15.
Il ciclo di conferenze si pone l’obiettivo di promuovere le idee dei giovani ricercatori e di creare un punto di incontro con il tessuto produttivo; in ogni incontro verrà dato spazio a una giovane mente proveniente dal mondo della ricerca e a una proveniente da quello industriale. Al termine di ogni evento sarà offerto un aperitivo con lo scopo di creare un momento meno formale, che permetta ai partecipanti di soddisfare curiosità, dubbi e porre domande, dando vita a un punto di incontro che possa far nascere nuove collaborazioni per progetti futuri. «Vogliamo offrire un punto di incontro tra lo scienziato – perchè solitamente ha idee ma non il capitale per realizzarle, quindi cerca finanziamenti – e l’industriale – che per vendere i suoi prodotti ha sempre bisogno di innovazione e ha il capitale da investire», spiega il presidente del Gruppo Giovani di Confimi Emilia Antonio Mascolo.
«Non sempre la comunicazione tra ambiente universitario e industria funziona – ricorda Eric Pascolo, presidente di iLab – il laboratorio delle idee –. Nasce da qui la necessità di eventi di questo tipo, dove gli industriali possono venire a trarre spunti e possibili collaborazioni per lo sviluppo dei loro prodotti, i ricercatori possono mettere in mostra le loro idee e guardando le presentazioni degli industriali possono capire il fabbisogno del settore manifatturiero e di conseguenza adattare le loro ricerche».
Primo appuntamento domani, giovedì 3 marzo alle 18: “Supercomputer: un grande strumento alla portata delle aziende”. Intervengono: Andrea Luiselli (Intel Italia) e Piero Altoè (E4 Computer Engineering).
3 marzo 2016 e relatori
L’HPC (High performance computing) trent’anni fa era una disciplina scientifica complessa d’interesse solo per i grandi centri di calcolo. Oggi, grazie a grandi vendor come Intel, un singolo chip è in grado di racchiudere più potenza dei super computer dell’epoca. Tutto ciò rende l’azienda più intelligente permettendo di sviluppare nuove idee e creare nuovi business. Perché non sfruttare tutta questa potenza?
Andrea Luiselli (Intel Italia) nel ruolo di Enterprise Technology Specialist dall’inizio del 2015, fornisce consulenza tecnica alle aziende che implementano soluzioni basate su piattaforme Intel. Entrato in Intel Italia nel 2005, ha lavorato inizialmente in qualità Channel Application Engineer e responsabile per il mercato server nel team dedicato al canale dei partner Intel per l’Italia e la Svizzera e, successivamente, nel ruolo di Account Manager.
Piero Altoè (E4 Computer Engineering) ha un background da chimico computazionale, da sempre molto interessato alle nuove tecnologie: dall’ultimo ritrovato tecnologico in fatto di hardware a software innovativi che semplificano la nostra vita. Grazie al forte background scientifico e a un’ottima conoscenza del mercato HPC è ora Responsabile dei progetti innovativi del settore ICT di E4 Computer Engineering, in particolare si occupa di progetti HPC e di Green computing.