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Reggio Emilia: sbanda per colpa del ghiaccio, le viene negato rimborso. Difensore civico regionale: “responsabilità comunque in capo al Comune”

ghiaccio_stradaPerde il controllo della propria auto per colpa della mancata pulizia delle strade dal ghiaccio e finisce per urtare il mezzo di un’altra persona, causando danni ad entrambe le vetture. Ma la compagnia assicuratrice incaricata dal Comune risponde negativamente alla sua richiesta di risarcimenti, senza però dare una motivazione adeguata, mentre l’amministrazione cittadina prima invita a rivolgersi alla società gestrice della pulizia delle strade, Iren Spa, poi evita di rispondere alle richieste di chiarimenti.

Succede a una signora di Reggio Emilia, che decide allora di rivolgersi al Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, per far valere i propri diritti. La figura di garanzia dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna non ha dubbi: “La responsabilità del Comune non è esclusa per il fatto di avere appaltato la pulizia delle strade ad Iren”, scrive nel suo parere, perché “permane in capo al Comune la responsabilità per i danni cagionati dalla cosa in custodia, salvo poi rivalersi sui soggetti che, sulla base di eventuali contratti, ne abbiano l’effettiva custodia”.

Secondo il Difensore, l’amministrazione “lascia intendere che Iren Spa sia la sola responsabile per il danno causato dalla strada ghiacciata e che, di conseguenza, qualora il soggetto appaltatore respinga ogni addebito, il Comune si riterrà esonerato dalla responsabilità per il fatto dannoso”, e tale ipotesi “è confermata dall’invito a indirizzare direttamente ad Iren Spa le istanze risarcitorie”.

Come fa notare Gardini, “in molti casi analoghi gli enti pubblici investono soggetti terzi, con cui intrattengono rapporti contrattuali, della responsabilità risarcitoria nei confronti del cittadino”, ma in verità “l’esclusione di responsabilità risarcitoria del Comune dovrà ritenersi limitata alla sola sfera dei rapporti contrattuali di appalto e non deve ripercuotersi a svantaggio di soggetti terzi, come in questo caso la signora”.

Nonostante però una prima nota che sollecitava una risposta, inviata ad agosto dal suo ufficio, seguita poi da una seconda a ottobre, da una terza a dicembre e da un contatto telefonico nel gennaio 2016, il Difensore civico ad oggi “non ha ricevuto aggiornamenti”.
Per questo motivo, Gardini non ha potuto fare altro che archiviare il caso, non disponendo di ulteriori margini di intervento, non prima però di aver ribadito all’ente che “l’intervento di questo ufficio non è finalizzato ad ottenere dal Comune un’adesione passiva alle tesi avanzate dalla Difesa civica, ma a stimolare un migliore svolgimento dell’attività amministrativa” e che quindi “la mancata collaborazione del Comune, che ha evitato di rispondere alle richieste di chiarimenti avanzate da questo Ufficio, sia pure per confermare con adeguata motivazione il rifiuto di risarcire il danno, contravviene a questi principi”.

(immagine di repertorio)

















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