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Casa dello spaccio full time a Reggio Emilia: due arresti dei carabinieri

blitz-normIl costante andirivieni registrato giorno e notte, non è passato inosservato ad alcuni cittadini che l’hanno segnalato ai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia che, proprio grazie alla collaborazione offerta, hanno predisposto i dovuti servizi culminati con l’irruzione nella casa dello spaccio “full time” che ha portato all’arresto di due cittadini nordafricano e al sequestro di numerose dosi di cocaina, 1.200 euro in contanti provento dello spaccio, 4 cellulari utilizzati per i contatti con i clienti unitamente a un foglio dattiloscritto con numerosi nomi e cognomi associati a numeri di telefono ovvero “l’agenda clienti” dei due spacciatori.

Un’attività fortemente “produttiva” laddove si consideri che anche in presenza dei militari i cellulari, peraltro contenenti sms comprovanti l’illecita attività,  non hanno mai smesso di suonare. Dall’altra parte, come accertato dai carabinieri sostituitisi ai pusher, clienti alcuni dei quali convocati in caserma hanno confermato di aver chiamato per acquistare la cocaina. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostane stupefacenti i Carabinieri dell’Aliquota operativa della Compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato i cittadini tunisini L.N. 33enne e N.K. 34enne, domiciliati in Via Emilia Ospizio in un’abitazione posta nei pressi del passaggio a  livello dove si sviluppava lo spaccio a tempo pieno. Partendo proprio dalle segnalazione dei cittadini i carabinieri dell’Aliquota Operativa dopo aver riscontrato quanto acquisito facevano irruzione nell’abitazione dello spaccio sorprendendo all’interno i due cittadini tunisini trovati in possesso di una trentina di dosi cocaina già confezionate e pronte allo spaccio che venivano sequestrate unitamente a 1.200 euro in contanti provento dello spaccio, 4 telefoni cellulari utilizzati per i contatti con i clienti e “l’agenda clienti” costituita da un foglio manoscritto con numerosi nomi e cognomi associati a numeri di telefono.

I due venivano condotti in caserma dove per tutto il tempo successivo alla compilazione degli atti concernenti il loro arresto i rispettivi cellulari continuavano a suonare in maniera ininterrotta registrando numerose chiamate, alcune delle quali sono state poi ricondotte in maniera incontrovertibile a giovani reggiani che chiamavano per acquistare dosi di cocaina. Gli operanti infatti hanno convocato i giovani in caserma sentendoli a verbale: hanno tutti confermato di essere cocainomani  e clienti da tempo dei due tunisini dai quali si rifornivano di cocaina. I due arrestati al termine l formalità di rito venivano ristretti a disposizione della procura reggiana: per entrambi l’accusa è quella di concorso in detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

 

















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