Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, Dott. Gamberini, a carico di due cittadini albanesi, A.D.,45 anni e U.U. di 35 anni, ritenuti responsabili dei reati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di più donne, con l’aggravante dell’uso della violenza e delle minacce (artt. art. 110, 81 cpv c.p., art. 3 nr. 5, 6 e 8 e art.4 nr.1 e 7).
L’indagine, iniziata nell’ottobre 2015, ha avuto origine dalla segnalazione di una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine per l’Emilia Romagna di Bologna che, nel corso di un servizio ordinario di controllo del territorio di Borgo Panigale, identificava una meretrice che denunciava il suo stato di assoggettamento ad uno sfruttatore straniero. Gli accertamenti prodotti dal personale operante permetteva di risalire all’identità di U.U. ed al suo collegamento A.D. che di fatto gestiva l’attività criminosa nonostante il regime degli arresti domiciliari al quale era sottoposto (al temine di una indagine condotta sempre da personale della stessa sezione per le medesime fattispecie di reato).
approfondimenti investigativi hanno permesso di costruire un quadro probatorio dettagliato sulle condotte di U.U. che, su precise direttive di A.D. – impartite sia telefonicamente che personalmente – provvedeva ad accompagnare la donna sul luogo di meretricio, a controllarla con frequenti passaggi in auto e ravvicinati contatti telefonici, a ritirare metà del provento guadagnato, nonché a trasportarla presso l’abitazione di A.D. quando la stessa appariva reticente agli ordinativi inerenti lo svolgimento della sua opera e, pertanto, “bisognosa” di essere rimessa in riga con il ricorso alla violenza fisica.
