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“Animal hoarding”: oltre 50 animali nel degrado trovati in una casa nel bolognese

Gez-BolognaA seguito di una segnalazione, il nucleo di guardie zoofile OIPA di Bologna si è attivato per verificare lo stato di custodia di un elevato numero di animali detenuti presso l’abitazione di una 62enne residente a San Giovanni in Persiceto. All’interno dell’abitazione, del piccolo box auto adiacente, di un casottino in legno di 3 metri quadrati e di alcune gabbie, i volontari hanno trovato rinchiusi 52 animali di varie specie: 2 cani, 15 gatti, 9 conigli da compagnia, 2 furetti, 6 cavie, 10 volatili (pappagalli, calopsite e bengalini), 5 gerbilli e 3 tartarughe.

In tutti gli ambienti, compreso quello in cui vivevano i proprietari e la stanza da letto, le condizioni igienico sanitarie erano terribili: le deiezioni degli animali erano ovunque, l’aria irrespirabile. Le guardie zoofile dell’OIPA Bologna, a quel punto, hanno richiesto il supporto del servizio veterinario dell’Azienda USL che ha confermato la gravità della situazione. I due cani erano affetti da rogna demodettica mai curata, tanto da essere privi di pelo in gran parte del corpo e pieni di croste.

E’ stata depositata presso la Procura della Repubblica di Bologna, una notizia di reato per maltrattamento a carico di M.G.M., con conseguente sequestro probatorio per tutti gli animali.

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“Sono sempre più frequenti i casi di quel fenomeno che negli Stati Uniti chiamano “animal hoarding” che in italiano si traduce in “accumulo di animali” – spiegano le Guardie Zoofile di Oipa -. Generalmente si tratta di donne, di età compresa tra i 45 ed i 65 anni, che vivono in apparenza una vita normale, che raccolgono animali ovunque con l’obiettivo di difenderli e salvarli senza rendersi conto che in realtà, molte volte, li condannano.
Questi animali, a decine, vengono spesso custoditi in luoghi piccoli, chiusi ed angusti, proprio perché ai loro occhi tutto questo dà la sensazione della protezione e salvaguardia. Le condizioni igienico-sanitarie che ne conseguono, in tutti i casi, ben presto si degradano ai massimi livelli anche per le stesse accumulatrici senza che se ne accorgano e gli animali cominciano a vivere il loro incubo”.

















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