Il personale della Polizia di Stato, in servizio presso il Compartimento Polizia Ferroviaria dell’ Emilia Romagna, in stretta sinergia con i colleghi delle Questure di Bologna e Genova, ha identificato e rintracciato l’autore di una telefonata anonima che preannunciava un attentato esplosivo nella stazione di Bologna.
E’ successo nella serata di ieri quando, sull’utenza 115 del locale Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, è giunta una telefonata nel corso della quale l’interlocutore diceva “…faremo saltare in aria la stazione di Bologna…” .
L’Ufficio della Polizia Ferroviaria, subito informato al riguardo, ha immediatamente attivato i controlli previsti dal protocollo di emergenza – ancor più serrati e meticolosi stante l’attuale delicato momento, in relazione anche ai noti scenari internazionali – con esito negativo.
Gli accertamenti eseguiti dal personale della locale Questura, hanno poi permesso di identificare come titolare dell’utenza chiamante una signora residente a Genova. Immediati riscontri effettuati da personale della Questura del capoluogo ligure, hanno quindi consentito di acclarare che l’utenza era nella disponibilità di suo nipote, tale Z. J. 24enne anch’egli residente a Genova, ma solito recarsi a Bologna dove risiede la sua fidanzata.
Da approfonditi controlli effettuati sul nominativo dello Z. J. emergeva che il giovane era stato controllato poche ore prima proprio all’interno della stazione di Bologna, da personale della Polizia Ferroviaria nel corso della normale attività di prevenzione.
Il personale del Settore Operativo Bologna Centrale riattivava quindi le ricerche del soggetto che, poco dopo, è stato rintracciato, sempre all’interno della stazione, e denunciato a piede libero sia per il procurato allarme, reato tra l’altro già commesso dallo Z. J. nel 2013 a Genova, che per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale, poiché il ragazzo si è opposto con viva forza all’accompagnamento in ufficio.