“Gravissima la situazione dell’appalto di pulizie presso gli ospedali di Carpi, Mirandola, Vignola, Castelfranco e Pavullo e dei poliambulatori dell’Ausl di Modena, gestito dalla ditta Dussmann Service Srl di Bergamo che – informano Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl Modena in una nota – minaccia il licenziamento di 46 lavoratori full time-equivalenti, che in presenza di molti part-time si potrebbe tradurre in oltre 70 esuberi su 204 impiegati nell’appalto in tutti i siti della provincia.
Si è infatti rotto oggi il tavolo aperto nell’ambito della procedura di mobilità aperta per 46 full time-equivalenti comunicata ai sindacati dall’azienda a inizio gennaio, a fronte dell’impossibilità di raggiungere un accordo.
Il tavolo è saltato – continuano Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl Modena – di fronte alla totale indisponibilità dell’azienda a cercare soluzioni alternative ai licenziamenti o ai tagli indiscriminati dei contratti dei lavoratori.
Infatti davanti alle riduzioni dei servizi contenuti nel nuovo capitolato di appalto lamentati da Dussmann, i Sindacati hanno chiesto di valutare soluzioni conservative che attraverso gli ammortizzatori sociali possano gestire gli eventuali esuberi ed effettuare le necessarie riorganizzazioni, ma difendendo il salario di lavoratrici e lavoratori che nella maggior parte dei casi non raggiungono i 700 euro mensili.
Come si può non valutare strumenti che, se gestiti con serietà, possono permettere di evitare sia i licenziamenti sia contenere la perdita di salario, portando comunque immediati risparmi anche all’impresa?
Come si può decidere che a pagare la perdita di fatturato dell’azienda debba essere solo chi già oggi difficilmente arriva a fine mese e che negli anni è stato disponibile ad effettuare un forte numero di ore di straordinario e supplementare (pari a circa 30.000 ore nei soli primi 8 mesi del 2015, dati comunicati da Dussmann alle Organizzazioni sindacali)?
Noi chiediamo che il tavolo venga riaperto – prosegue la nota – che vengano ritirati i licenziamenti e si affronti il problema con dati precisi, struttura per struttura verificando non solo i tagli effettivi, ma tutte le soluzioni organizzative possibili per gestire l’appalto nel tempo. Per questo motivo, visto il muro posto dall’azienda i Sindacati hanno aperto lo stato di agitazione di tutti i lavoratori comunicandolo all’Ausl, alla Commissione di Garanzia e al Prefetto.
Non ci fermeremo – chiosa il sindacato – metteremo in campo tutte le iniziative di lotta possibili fin da ora contro il ricatto occupazionale, e lavoratrici chiedono a tutte le istituzioni, a partire dai sindaci e dalle giunte comunali, di intervenire urgentemente a difesa dei diritti e della dignità di quei lavoratori che ogni giorno ci hanno garantito sale e reparti puliti, igienizzati e sicuri”.