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Al via a Reggio Emilia il progetto “Sono amico di A.M.I.C.I.”

Conferenza-Stampa-A.M.I.C.IIn Italia le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn colpiscono oltre 200mila persone. I pazienti sono donne e uomini e, sempre più spesso, la fascia di età interessata è quella al di sotto dei 35 anni.

“Sono amico di A.M.I.C.I.”, presentato questa mattina, è il progetto di divulgazione che nasce per diffondere tra i giovani conoscenze di base su sintomi, percorsi e cure e accrescere la consapevolezza che queste malattie non devono rappresentare, per chi se ne scopra affetto, motivo di isolamento o disagio.

Promosso a livello nazionale da Associazione Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – A.M.I.C.I. Onlus, il progetto avrà il suo primo banco di prova a Reggio Emilia grazie alla sede reggiana della associazione e alla collaborazione con la Azienda ospedaliera IRCCS Santa Maria Nuova.

Il programma di incontri con gli istituti di istruzione secondaria, patrocinato dal Comune di Reggio Emilia, avrà il suo esordio sabato 13 febbraio con alcune classi dell’Istituto Zanelli.

Insieme ai volontari di AMICI saranno presenti la dott.ssa Marina Beltrami del Centro Malattie Infiammatorie del Santa Maria Nuova e Renè Felton, sportiva e testimonial dell’associazione in quanto affetta da malattia di Crohn, nonché madre di Andrew Howe, vice campione mondiale e campione europeo di salto in lungo e la cantante Simonetta Spiri, anche lei affetta da malattia intestinale cronica, finalista della 7° Edizione di Amici di Maria De Filippi e finalista delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2015.

I sintomi più comuni delle Mici danno una disabilità invisibile, sono: stanchezza cronica, dissenteria, coliche addominali. Il progetto sarà l’occasione per invitare a non emarginare chi soffre di tali disturbi e insegnare a riconoscerne i segnali in modo precoce. “E’ importante – spiega la dottoressa Marina Beltrami – arrivare presto a una diagnosi per permettere di intervenire con un trattamento adeguato in grado di evitare l’aggravarsi della malattia, gli interventi chirurgici e i ricoveri”.

A oggi, in assenza di  un registro nazionale, è difficile avere un dato aggiornato sulla percentuale di malati. In provincia di Reggio Emilia, stando a stime recenti, ogni anno si ammalano 13 persone su 100mila abitanti e si registrano circa 134 nuovi casi. Si tratta di patologie poco conosciute ma che hanno pesanti conseguenze sulla vita di tutti i giorni. “E’ fondamentale sapere quanti siamo – sottolinea Salvatore Leone – direttore Amici Italia Onlus -. Tra i nostri obiettivi c’è quello di riuscire a creare un registro attraverso il quale aiutare la comunità scientifica e i clinici a orientare meglio il loro lavoro. Offrendo l’opportunità di progettare e implementare programmi di screening e sorveglianza. Permetterebbe di verificare nel nostro territorio la rilevanza e le implicazioni cliniche e sociosanitarie di fattori di rischio di malattia o di tipo di decorso”.

Chi è affetto da queste patologie può avere una vita piena e indipendente dal punto di vista sociale e può praticare sport anche a livello agonistico. “Il malato di Mici fa le stesse cose che fai tu, ma con molta più energia” questo lo slogan al centro del cortometraggio “Ora che mi ci fai pensare” presentato al ministero della Salute dalla Onlus nazionale AMICI e realizzato grazie alle testimonianze dei pazienti.

La clip, visibile al link: https://amiciitalia.eu/index.php/notizie-in-evidenza/556-ora-che-mi-ci-fai-pensare-il-video-2, sarà mostrata ai ragazzi coinvolti dal progetto.

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Le MICI sono patologie tipiche delle età giovanili: il picco più importante si concentra tra i 15 e i 45 anni, tuttavia si rileva negli ultimi tempi un aumento dell’incidenza in età pediatrica e adolescenziale; il secondo picco si posiziona in età avanzata. L’insorgenza di queste malattie in giovane età, la cronicità che le caratterizza, le limitazioni che impongono alle normali attività quotidiane e la continua minaccia di complicanze, condiziona pesantemente la vita dei soggetti che ne sono affetti. La situazione viene peggiorata dai ritardi diagnostici, dalla scarsa conoscenza di alcuni aspetti di queste patologie e dalle difficoltà di comunicazione tra medici e pazienti.

Le MICI sono caratterizzate da un’eccessiva risposta immunitaria agli antigeni fisiologicamente presenti a livello intestinale. Per cause ancora ignote il sistema immunitario produce cloni di cellule auto-reattive,  autoanticorpi che attaccano le strutture dello stesso organismo. La sintomatologia delle MICI è vasta e spesso invalidante. Il punto di svolta nelle terapie è arrivato alla fine degli Anni ’90 con l’avvento dei farmaci biologici che, nelle forme da moderata a grave, hanno ridotto in modo sostanziale il ricorso all’intervento chirurgico e alle ospedalizzazioni.

 

MALATTIA DI CROHN

1. Gli organi colpiti? Può colpire tutti i segmenti dell’intestino.

2. I sintomi più frequenti? Gonfiori e dolori addominali, diarrea cronica, anche notturna, perdita di peso.

3. Le complicanze più comuni? Stenosi (restringimento), fistole e ascessi perianali.

4. Quali cure? Terapie farmacologiche tradizionali e farmaci biologici e/o terapia chirurgica

COLITE ULCEROSA

1. Gli organi colpiti? Coinvolge una parte limitata dell’intestino, localizzandosi nella mucosa del retto e/o del colon.

2. I sintomi più frequenti? Dolori addominali, diarrea ematica con o senza muco, tenesmo (incapacità di svuotare l’intestino con la spiacevole sensazione della necessità di farlo), perdita di peso, astenia, febbre.

3. Le complicanze più comuni? Possono essere acute con sanguinamento grave e megacolon tossico che può portare a perforazione, o insorgere durante le fasi croniche (displasia epiteliale o cancro colo-rettale).

4. Quali cure? Terapie farmacologiche tradizionali e farmaci biologici e/o trattamento chirurgico.

AMICI REGGIOEMILIA – SEDE CEIS Centro Solidarietà Reggiana Via Codro 1/1 – RE tel 389 0688838 – amicireggioemilia@gmail.com

















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