La convocazione di un tavolo in Provincia proposta oggi dal Presidente Muzzarelli per affrontare i problemi negli appalti nel settore delle carni è quanto mai opportuna e dovrà determinare le condizioni per trovare delle soluzioni a una situazione che è insostenibile ormai da troppo tempo, in particolare per le condizioni di lavoro irregolari ed ai limiti della dignità in cui operano moltissimi lavoratori.
La vicenda della Castelfrigo non è infatti isolata, ma rappresentativa di un vero e proprio sistema che ha giocato la propria competitività sulle esternalizzazioni di interi cicli lavorativi. Esternalizzazioni su cui i committenti hanno spesso rinunciato a controlli e verifiche sulla regolarità contributiva e contrattuale, e in cui le condizioni di lavoro sono, in alcuni casi ai limiti dello sfruttamento e dell’illegalità.
Già nello scorso 2013, a seguito delle denunce della Cgil, la Provincia di Modena aveva avviato, attraverso una serie di incontri e audizioni con le Organizzazioni Sindacali, gli organi ispettivi, e le associazioni di categoria, un percorso di analisi e studio sulla situazione delle coop spurie nel territorio modenese.
Percorso che ha portato poi il Consiglio Provinciale all’approvazione di un Ordine del Giorno di indirizzo che, facendo proprie alcune delle sollecitazioni emerse durante le audizioni, individuava alcuni elementi critici sui quali intervenire, tra i quali, sanzioni per contrastare la somministrazione irregolare di manodopera, il richiamo alla corretta applicazione contrattuale, il coinvolgimento delle associazioni datoriali per la corretta applicazione del principio di responsabilità sociale e la necessità di attuare un monitoraggio costante del fenomeno in una sede che riunisse tutti i soggetti coinvolti: Organizzazioni Sindacali, il mondo della cooperazione, le Associazioni Datoriali e di Categoria (che sono i soggetti committenti), gli organismi ispettivi e le istituzioni locali e la Guardia di Finanza.
Quegli impegni non sono stati mantenuti, anche in ragione dello smantellamento della Provincia, mentre i problemi sono rimasti tutti drammaticamente aperti.
Dopo la sottoscrizione del Patto per il lavoro Regionale che, nell’allegato 2 sulla legalità, e con l’impegno alla scrittura di un testo Unico sugli appalti, ha rimarcato l’ineludibile necessità di affrontare il tema della legalità in ogni ambito ed in ogni relazione di lavoro, pensiamo che la discussione del 29 febbraio non possa che ripartire dai punti sopra citati e dalla possibilità di addivenire a intese sui punti maggiormente critici di tutto il sistema appalti.
Per la Cgil sono punti irrinunciabili: clausola sociale, offerta economicamente più vantaggiosa, rispetto CCNL, tutela della concorrenza leale, oltre al tema prioritario delle condizioni di lavoro.