L’intervento del direttore del Mart di Rovereto Gianfranco Maraniello, intitolato “Nell’atelier di Giuseppe Penone”, conclude venerdì 12 febbraio alle 18 all’Auditorium Biagi di Modena la rassegna aperta a tutti “Impara l’arte. Introduzione alla ricerca contemporanea”, promossa da Comune e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, e organizzata dal Consorzio per il festivalfilosofia in collaborazione con Galleria civica di Modena e Fondazione Fotografia.
Nell’incontro, Maraniello condurrà il pubblico in quello che è l’autentico “laboratorio iniziatico” dell’artista contemporaneo Giuseppe Penone: il bosco di Garresio, ricco di acque e grotte, sulle montagne di Cuneo. Lo farà con proiezioni inedite, memorie e racconti di esperienze dirette in compagnia dell’amico artista.
Figura tra le maggiori della scena artistica internazionale, Penone infatti ha radici contadine, e da quel suo bosco tra Piemonte e Liguria continua a trarre rivelazioni tattili e linfe espressive per il suo lavoro di scultore.
Del bosco lo incantano i materiali, le forme, e soprattutto l’inesauribile processo con cui la natura li viene creando: la sua opera di scultore si identifica infatti con quella dell’albero, del fiume, del respiro, in un dialogo tra natura vegetale e natura umana in cui le parti vengono spesso scambiate.
“L’arte di Penone – ha scritto di lui Maraniello – insiste sull’uomo come occasione e non soggetto del sentire. Ha di mira le impressioni dei sensi, quelle rivelazioni che, prima di offrirsi alla coscienza, lasciano che soggetto e oggetto non siano presupposti, ma accadano su una soglia che è la pelle del mondo”.
Su questa soglia Penone avanza affidandosi soprattutto al senso del tatto: “Si può dire ‘posare lo sguardo’ – recita uno dei suoi scritti – ma è solo dopo aver posato le mani che lo sguardo raccoglie e decifra la forma e la vede con le impronte delle mani”. Le forme così ritrovate, siano calchi di cortecce o impronte del corpo dell’artista, restituiscono l’azione creativa di una natura ancora concepita in continuità con la cultura.
“L’arte di Penone – ha scritto ancora Maraniello – deriva dal lasciarsi appartenere al cielo e alla terra. L’imprimersi nei sensi, l’offrirsi come impronta è la compresenza di sé e del mondo, che non appartiene all’uno o all’altro, ma segna l’incontro”.
Gianfranco Maraniello è direttore del Mart (Museo d’arte moderna e contemporanea di Rovereto), dopo aver lavorato per 10 anni a Bologna come direttore di Gam (Galleria d’arte moderna), poi divenuta Mambo (Museo d’arte moderna di Bologna) e, infine, direttore dell’Istituzione Bologna Musei. Nel 2006 è stato curatore della Biennale internazionale d’arte contemporanea di Shanghai. Nella sua attività curatoriale ha realizzato, tra gli altri, mostre di Morandi, De Chirico, Penone, Zorio, Calzolari, Guerzoni. Di Penone ha raccolto gli scritti (“Giuseppe Penone. Scritti (1968-2008)”, con J. Watkins, Bologna 2009) e sta preparando una grande mostra al Mart.
Ai partecipanti agli incontri di “Impara l’arte” può essere rilasciato un attestato di frequenza utile come riconoscimento per il personale della scuola, per i crediti scolastici e per gli usi consentiti dalla legge.
Informazioni on line (www.imparalartemodena.it; www.festivalfilosofia.it).