Sono quattro i nuovi defibrillatori collocati nei principali impianti sportivi di S.Prospero. Sono stati acquistati dal Comune, grazie alle donazioni di altrettante famiglie del paese che hanno voluto contribuire alla sicurezza degli sportivi e degli studenti che frequentano le strutture.
Per ringraziarli della generosità e per illustrare le diverse tappe del “progetto defibrillatori”, che ha un costo complessivo di circa cinque mila euro, si è svolto sabato 6 febbraio nella sede del Comune di S.Prospero un incontro al quale hanno partecipato il sindaco di S.Prospero Sauro Borghi, il vice sindaco di S.Prospero Enrico Scannavini, i volontari della Croce blu locale con il responsabile Andrea Cavazzuti e delle associazioni sportive coinvolte nel progetto, oltre alle famiglie dei cittadini che hanno sostenuto l’acquisto dei defibrillatori: Piergiorgio Cavicchioli, Camillo Pollastri, Silvana Gennari e i coniugi Marini Cavazzoni.
Il sindaco Borghi nel ringraziare i cittadini che hanno sostenuto l’iniziativa ha evidenziato il valore di una comunità che «insieme nelle sue diverse componenti collabora per portare avanti progetti importanti come questo».
Grazie a questi nuovi defibrillatori, ha sottolineato Scannavini, «i nostri impianti sportivi sono più sicuri, applicando le nuove normative sull’obbligo per le associazioni sportive dilettantistiche e amatoriali di dotarsi di strumenti salvavita gestiti da volontari adeguatamente formati. Ringraziamo quindi per la collaborazione chi ha messo a disposizione le risorse per gli acquisti, le associazioni, l’Ausl e la Croce blu».
I nuovi defibrillatori sono installati nella palestra scolastica di via Chiletti, al PalaS.Prospero sempre in via Chiletti, al campo sportivo di S.Pietro in Elda e al campo sportivo di Staggia.
Ma, come ha annunciato Scannavini, il progetto non è certo terminato: l’obiettivo è di installare altri defibrillatori anche nella scuola primaria e secondaria e in futuro anche in municipio, nella zona Ariete e nelle frazioni «affinché S.Prospero possa essere definito un paese cardioprotetto».
Il primo appuntamento del corso di formazione per l’utilizzo delle apparecchiature si è svolto nei giorni con il coinvolgimento di 18 persone, un nuovo appuntamento, sempre con 18 partecipanti, è previsto nei prossimi giorni. I corsi sono tenuti da esperti dell’Ausl affiancati da formatori di comunità della locale Pubblica assistenza.
