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Tari, Confcommercio Reggio Emilia: “inefficienze e costi non giustificati”

cassonetti_differenziata23,7 milioni il fabbisogno standard, 26,3 milioni la spesa storica[1]; più di 2,5 milioni (l’11% del fabbisogno standard) di inefficienza che pesano sul cittadino: Reggio Emilia è tra le quattro provincie in Emilia Romagna che si contraddistinguono per un costo di smaltimento dei rifiuti superiore al fabbisogno standard.

Il dato emerge dallo studio sui costi per l’inefficienza della tassa sui rifiuti (TARI), presentato da Confcommercio – Imprese per l’Italia nei giorni scorsi. L’analisi evidenzia anche degli scostamenti tra un comune e l’altro col risultato che una stessa tipologia di attività può trovarsi a pagare di più o di meno del collega che si trova nel comune adiacente.

«Non bastano le difficoltà che dobbiamo affrontare tutti i giorni per la crisi economica –commenta Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia Reggio Emilia- ma dobbiamo anche subire una pressione fiscale impressionante generata da un fisco nazionale opprimente e una tassazione locale inefficiente: chiediamo un’applicazione rigorosa del criterio dei fabbisogni e dei costi standard per fare in modo che le inefficienze delle amministrazioni locali non ricadano sulle imprese, che hanno già i propri problemi da risolvere».
[1] Dati Ministero delle Finanze 2010

 

La misura dell’inefficienza: tabella regione Emilia Romagna

La tabella indica la spesa storica di ciascun comune capoluogo di provincia raffrontata con il rispettivo fabbisogno standard. Viene poi evidenziata la spesa media per abitante (dati OpenCivitas).

tabella-Regionale

















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