È allarme siccità anche nel territorio modenese. La conferma arriva dagli ultimi rilievi fatti nelle locali falde acquifere dall’ANBI regionale (associazione che rappresenta i Consorzi di bonifica), che hanno evidenziato falde completamente scariche e livelli raggiunti al di sotto di quasi un metro rispetto a quelli dell’estate 2015, una delle più roventi e siccitose degli ultimi anni.
Una situazione preoccupante, anche più di quanto si pensi, come afferma la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi: «I cambiamenti climatici sono una realtà allarmante. Mi sembra che si stia sottovalutando il problema: l’acqua è un bene prezioso, è sbagliato darlo per scontato. I provvedimenti per abbassare i livelli di smog e polveri sottili non sono più sufficienti, servono misure strutturali e soprattutto serve un cambio di pensiero e stile di vita. Bisogna vivere in maniera più green, a partire dalla quotidianità, magari tenendo la macchina più spesso in garage e utilizzando, quando possibile, la bicicletta».
Sulla mancanza di precipitazioni e sulla situazione attuale dei terreni, la presidente aggiunge: «In superficie la terra è bagnata, ma poco al di sotto è tutto secco. Le colture soffrono queste condizioni, a partire dall’erba medica, che è di qualità inferiore rispetto alla media e questo incide sull’intero ciclo produttivo. Lo stesso discorso vale per il frumento e per le altre colture: quando sarà tempo i semi faranno fatica ad attecchire e a crescere. Questo si ripercuoterà sul portafoglio delle persone, perché la siccità come ogni stato di difficoltà può creare aumento dei prezzi, più o meno giustificati. Altro aspetto da considerare è la proliferazione dei parassiti, favoriti dal caldo, e la riproduzione delle nutrie, che costruiscono tane nelle arginature, soprattutto dei canali, con le conseguenze che ben conosciamo. Cosa si può fare? Intanto cambiare i comportamenti di tutti i giorni, – risponde Bergamaschi – poi rivedere il piano idrogeologico ed infine, per gli imprenditori agricoli, investire sempre più in innovazione, unica via per fronteggiare i problemi causati dalla siccità e non solo».