Ricercato per una rapina in banca, ha deciso di costituirsi ai Carabinieri di Reggio Emilia per “saldare il suo debito” con la giustizia. Dalla tarda serata di ieri un 35enne residente nel capoluogo felsineo ma originario di Taranto, si trova ristretto presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia dove è stato condotto, al termine delle formalità di rito, dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia che l’hanno arrestato in esecuzione ad un ordine di carcerazione pendente dal 13 novembre dello scorso anno, dovendo lo stesso scontare una pena definitiva pari a 3 anni di reclusione per una rapina in banca. Era la tarda mattinata del 23 ottobre 2008 quando il 35enne, armato di cutter e accompagnato da un complice, ha fatto irruzione all’interno della cassa di Risparmio di Pistoia e Pesca a Granarolo nel bolognese, rapinando circa 8.000 euro in contanti per poi dileguarsi. Le indagini condotte all’epoca portarono alla sua identificazione. Quindi l’iter processuale con la condanna emessa il 24 settembre 2010 dal Tribunale di Bologna a 3 anni di reclusione oltre al pagamento della pena pecuniaria paria 600 euro di multa. La sentenza passata in giudicato nell’ottobre dell’anno scorso, ha visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura bolognese emettere l’11 novembre 2015 un ordine di carcerazione che è rimasto ineseguito sino alla tarda serata di ieri quando il ricercato ha deciso di costituirsi.
L’uomo, infatti, ieri intorno alle 19,00 ha chiamato il 112 dei carabinieri di Reggio Emilia e con voce ferma ha riferito all’operatore di turno “sono ricercato per rapina, mi trovo alla stazione ferroviaria, venite a prendermi”. Una telefonata insolita per cui l’operatore nell’ipotesi di trovarsi davanti a un mitomane ha svolto gli accertamenti trovando conferme alla dichiarazioni. Il nome e cognome fornito risultava effettivamente essere ricercato ala banca dati della forze di polizia. Sul posto è stata inviata una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia che rintracciando l’uomo l’hanno condotto in caserma per poi al termine delle formalità di rito trasferirlo al carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della condanna a 3 anni di reclusione.