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Mercoledì a Modena iniziative nell’anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz

AuschwitzEntrano nel vivo le iniziative  a cura di Comune di Modena – Comitato permanente per la memoria e le celebrazioni e Provincia di Modena per il Giorno della Memoria del 27 gennaio, anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, dedicato alle vittime della Shoah e della deportazione. Oltre alla possibilità di visitare gratuitamente al San Filippo Neri in via S. Orsola la mostra “Una memoria mille voci”, dedicata alla deportata politica francese Charlotte Delbo (aperta fino al 7 febbraio da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19), mercoledì 27 sono in programma tante iniziative e proposte culturali programmate che vedono la collaborazione di una pluralità di istituti e associazioni (Istituto storico, Fondazione Ex Campo Fossoli, Università, Fondazione San Carlo, Amici della Musica, Comunità ebraica, Cemu e Meme, Fondazione Villa Emma, Arci).

Mercoledì 27 gennaio le iniziative cominciano alle 9.30 con la proiezione per le scuole alla Fondazione S. Carlo del film “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle, mentre alle 10 nell’atrio dell’Ateneo in via Università 4 si depone una corona alla lapide in memoria dei docenti e degli studenti perseguitati a causa delle leggi razziali. Alle 18, nella Sinagoga di piazza Mazzini si leggono con il rabbino capo Beniamino Goldstein salmi e preghiere in ricordo dei deportati; alle 18.30 al San Filippo Neri si proietta, presente la regista Claude-Alice Peyrottes, il docufilm “Histoire du convoi du 24 janvier 1942. Auschwitz – Birkenau”, mentre alle 21 al Forum Monzani si svolge lo spettacolo gratuito di Ologramma “La memoria che cura” che, unendo il canto del popolo ebraico a quello di altri popoli offesi, porterà la riflessione anche sul genocidio degli Armeni, il dramma dei desaparecidos argentini, la strage di Bologna, la violenza di genere nella guerra dei Balcani, le morti sulle rotte della speranza. Infine, alle 21.15 di mercoledì 27 alla “Sala Truffaut” di via degli Adelardi si proietta in prima visione “Memorie – In viaggio verso Auschwitz” di Danilo Monte.

ALLA CIVICA “HISTOIRE DE MON PETIT DANIEL”

Mercoledì 27 gennaio a Palazzo Santa Margherita si proietta per tutta la giornata un video con il diario della madre di Spoerri, il cui padre fu ucciso dai nazisti

“Histoire de mon petit Daniel” è il titolo di un video, quasi un racconto per immagini, in cui una mano sfoglia pagina per pagina il diario della madre di Daniel Spoerri, scritto tra il 27 giugno 1930 e l’ottobre del 1932, durante i primi due anni di vita dell’artista, il cui padre fui poi ucciso dai nazisti. Il documento viene proiettato alla Galleria civica di Modena che partecipa così insieme a numerosi altri musei italiani mercoledì 27 gennaio, Giorno della Memoria, al progetto “La Shoah dell’arte”, insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica e patrocinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Il progetto dell’associazione Ecad (Ebraismo, Culture, Arti drammatiche) prevede, infatti, che nel Giorno della Memoria venga esposta e valorizzata un’opera legata alle persecuzioni naziste contro la cosiddetta “arte degenerata” e alle discriminazioni politiche e razziali perpetrate dal regime hitleriano.

A Modena, nell’ammezzato di Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, sarà appunto proiettato per tutta la giornata del 27 gennaio il video “Histoire de mon petit Daniel”, in orario di apertura della mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation” (dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18). Alla Palazzina dei Giardini, inoltre, all’opera di Spoerri “Albero della civetta” sarà affiancato un testo scritto per l’occasione dal curatore Antonio D’Avossa, che svela il contenuto simbolico dell’opera legato agli eventi drammatici che hanno segnato l’infanzia dell’artista creatore della Eat Art.

Il diario della madre di Spoerri sfogliato nel video registra con puntualità ogni cambiamento del bambino: quanto pesa, quanto è cresciuto rispetto al mese precedente, ogni quante ore mangia. È segnato il giorno in cui per la prima volta si è nutrito con il latte vaccino, c’è il racconto di un viaggio a Galati, e una serie di fotografie con didascalia a fissare momenti di vita familiare: il giorno dopo la nascita, il primo ritratto di famiglia, il primo compleanno fino alla fotografia che chiude il diario, nella quale è ritratto insieme alla sorella nell’ottobre 1932. Solo pochi anni dopo, il padre di Spoerri, Isaac Feinstein, troverà la morte per soffocamento insieme ad altri 140 ebrei, per mano dei nazisti che avevano occupato la Romania. Nell’ottobre del ‘42, a dieci anni dall’ultima foto del diario, la famiglia di Daniel Spoerri ottiene il certificato di morte del padre, e Lidia, sua madre, può finalmente emigrare insieme ai suoi sei figli in Svizzera, alla ricerca della salvezza.

La mostra “Daniel Spoerri Eat Art in transformation”, allestita nelle due sedi espositive della Galleria civica di Modena a Palazzo S. Margherita e alla Palazzina dei Giardini Ducali in corso Canalgrande, è visitabile gratuitamente da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19 a orario continuato; è chiusa al lunedì e martedì. Per informazioni: Galleria civica di Modena, tel. 059 2032911, (www.galleriacivicadimodena.it).

















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