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Giovedì in CARISBO inaugura la mostra sul ritratto dal 500 al 900

Angelo-Caviglioni_-Filippo-Giovedì 28 gennaio alle ore 17.00 inaugura a Casa Saraceni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna in via Farini 15, la mostra “Dal Cinquecento al Novecento. Il ritratto nelle Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Carisbo” a cura di Angelo Mazza, Conservatore delle Raccolte d’arte della Fondazione stessa.
L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna, Bologna Fiere, Arte Fiera e Art City. In occasione di Art City Bologna, week end dedicato all’arte nei luoghi di cultura di Bologna, la mostra osserva orari di apertura straordinari nei giorni di venerdì 29 gennaio (ore 12.00 – 20.00),sabato 30 gennaio (ore 12.00 – 24.00) e domenica 31 gennaio (ore 12.00 – 20.00).
Con questa mostra, visitabile fino al 27 marzo, il Presidente Leone Sibani intende inaugurare una nuova stagione espositiva a Casa Saraceni con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere al grande pubblico intere sezioni tematiche delle Raccolte d’arte della Fondazione, a cominciare dagli oltre 60 ritratti che saranno esposti per la prima volta secondo un percorso tematico unitario.
La mostra offre anche l’occasione per ammirare alcune delle più recenti acquisizioni della Fondazione, tra cui il doppio ritratto di Lucio Dalla, eseguito dal pittore Gian Marco Montesano e donato alla fine del 2015.
Il curioso espediente del doppio ritratto ricongiunge i mille volti di una poliedrica personalità e di  un linguaggio artistico unico, che la città di Bologna ha assorbito nella sua identità.

Carisbo-mostra-ritratti
Tra le nuove acquisizioni, che verranno presentate anche nel corso della mostra attraverso incontripresso Casa Saraceni, anche il Ritratto di Ippolita Lambertini Gozzadini, prozia di papa Lambertini di Alessandro Tiarini e le due opere di Pietro Fancelli: Ritratto di Anna Paolini diciannovenne e il Ritratto di Giuseppe Paolini quindicenne.
L’esposizione intende ripercorrere l’evoluzione del ritratto in un ampio arco temporale e propone una selezione dei migliori esponenti di questo genere tra cui Bartolomeo Cesi, Elisabetta Sirani, Donato Creti, Giovanni Romagnoli, Gino Marzocchi, Angelo Caviglioni, Ferruccio Giacomelli per arrivare fino all’autoritratto di Piero Manai.
Una seconda chiave di lettura è invece affidata alle tipologie di ritratto che sono ben illustrate in mostra e descritte dal curatore con queste parole: “Il ritratto “vivo e parlante” è più attento alcarattere della persona effigiata e mette in evidenza le sue abitudini; quello “ufficiale” conferisce maggiore importanza all’esibizione del ruolo sociale e dirotta lo sguardo sugli oggetti che ne denunciano la professione; quello “psicologico” indaga le emozioni, le inclinazioni sentimentali e il temperamento; quello “aristocratico” si preoccupa delle convenzioni sociali. L’autoritratto, infine, costringe l’artista davanti allo specchio in una riflessione autobiografica”.

















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