Diverse le iniziative organizzate a Spilamberto in occasione del 27 gennaio, Giornata della Memoria. Lunedì 25 gennaio consegna dei lumini alle scuole elementari e media da parte degli amministratori per l’iniziativa “Accendiamo la Memoria”. Mercoledì 27 gennaio, alle 9, a Spilamberto, all’Istituto Comprensivo Fabriani, “Voci nel Vento”, il racconto della Shoah a cura de Il teatro Rovesciato.
Mercoledì 27 gennaio, alle 21, allo Spazio Eventi L. Famigli, “Nero 40” e “La stella nel pugno”.
“Nero 40” vede come protagonista la Compagnia Elidi, coreografie di Manon Peronne e Gaetano Gaiola. Durata 40 minuti. Lo spettacolo prende spunto da un episodio realmente accaduto in un campo di prigionia femminile francese durante l’occupazione nazifascista. È la testimonianza drammatica delle ingiustizie, delle vessazioni e della persecuzione subite da queste donne in attesa della deportazione.
È al contempo un grido alla resistenza, alla solidarietà e al coraggio che non si spegne nonostante la persecuzione qui attuata e rappresentata dalla figura maschile dell’aguzzino nazista. Il linguaggio coreutico , per la sua immediatezza e la sua potenza evocativa riesce a comunicare con grande efficacia il messaggio.
Il corpo perseguitato e ferito di una figlia e la paura, il dolore, il sentimento di una madre divengono un unico corpo insieme alle altre detenute; un corpo che reclama la vita e la bellezza contro la violenza, l’orrore, la morte.
“La stella nel pugno” invece è un percorso testuale e musicale che racconta il dramma della Shoah dal punto di vista dei bambini e degli adolescenti di allora, con un’attenzione particolare alle minoranze perseguitate durante il regime.
Gli “zingari”, gli omosessuali, i disabili e i folli, prima banditi,in seguito deportati e uccisi, non prima di aver subito da parte degli scienziati e medici nazisti crudeli pratiche come la sterilizzazione e violenti esperimenti che ne colpevolizzassero la diversità, l’inutilità, l’ inferiorità in termini razziali.
Per questo oltre la stella altri simboli cuciti addosso, come il triangolo rosa per indicare gli omosessuali e quello nero per i malati mentali e disabili, furono utilizzati per discriminare e ghettizzare la diversità di questi gruppi.
Portare in luce la storia di alcuni di loro è importante ancora oggi per rafforzare l’idea che confronto, dialogo e apertura arricchiscono culturalmente ed emotivamente la società.
Interpreti: Loredana D’Agruma e Alberto Stefani. Accompagnati alla chitarra da Diego Venturelli. Durata: 35 minuti.
Le iniziative sono organizzate in collaborazione con l’Unione Terre di Castelli, il Comitato Memoria, l’Istituto Storico di Modena e l’Associazione Artificio.