Nella seduta di giovedì 21 gennaio ha infatti approvato un ordine del giorno di Per me Modena, presentato dal consigliere Marco Chincarini ed emendato su proposta di Fabio Poggi del Pd, che, “sentite anche le parti interessate, la Protezione civile e l’Ospedale di Baggiovara, gli enti nazionali preposti alle necessarie autorizzazioni, l’Aeroclub (attuale gestore e proprietario pro tempore del diritto di superficie) e la cittadinanza, chiede di dare avvio a uno studio per l’ampliamento, che ne metta in luce adeguatamente e puntualmente costi e benefici, in modo da poter entrare a pieno titolo nella stesura del Psc”.
Il documento, approvato con il voto a favore di Pd, Futuro a sinistra, Per me Modena, CambiaModena, contrario del M5s e con l’astensione di Luca Fantoni del M5s, chiede inoltre che “lo studio riguardi anche gli aspetti della mobilità di collegamento alle arterie stradali principali (verso Baggiovara e non solo) e del carico ambientale che il progetto comporterebbe”. Domanda infine che i risultati vengano presentati entro dodici mesi.
“Lo sviluppo dell’aeroporto – ha spiegato Chincarini – con l’allungamento di 400 metri della pista, consentirebbe l’atterraggio di velivoli della vicina Protezione civile, che potrebbe diventare un polo di riferimento a livello regionale, e il servizio di trasporto organi da e per l’ospedale di Baggiovara. Il potenziamento dell’area potrebbe inoltre avere ricadute di sviluppo e fornire opportunità di lavoro”. Il consigliere ha quindi invitato l’Aula a darsi una scadenza di dodici mesi “per capire tutti insieme, attraverso questo studio, le potenzialità e i vantaggi che un tale intervento potrebbe portare”.
Sul tema è intervenuta la consigliera Simona Arletti del Pd, che ha evidenziato “come la proposta raccolga un iter già avviato e su cui è giusto continuare approfondimenti: nel confronto con Enac e Protezione civile nazionale era emersa la possibilità di ampliamento anche senza oneri a carico del Comune. Quell’aeroporto ha altre potenzialità – ha affermato – in particolare legate alla struttura all’avanguardia della Protezione civile, che ha dimostrato con terremoto e alluvione le proprie capacità e che potrebbe essere ben utilizzata come servizio regionale. Bisogna capire quali sono i vantaggi e quali gli eventuali problemi dal punto di vista ambientale, visto che si insiste in un’area che ha già altri carichi”.